La strada del formaggio - Gustolocale

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“A cena col campione.....”
Incontro a tavola con gli sportivi vicentini
ROBERTO LOCATELLI: MOTO ITALIANA, CUCINA ASIATICA
15 ottobre 2000. Una data che Roberto Locatelli sicuramente non dimenticherà facilmente. Nel GP del Pacifico si laurea
campione Mondiale della 125 cc.
Roberto Locatelli è oggi ospite della nostra rubrica “A cena col Campione” per due motivi: innanzi tutto
perchè abbiamo avuto la fortuna, grazie agli amici del Panathlon, di averlo ospite in una serata al
ristorante ‘Da Riccardo’ assieme al compagno Alex De Angelis (ne sentiremo parlare a breve) e a Gigi
Dall’Igna, il responsabile tecnico dell’Aprilia.
Il secondo motivo riguarda la sua anagrafe. Lui è nato a Bergamo, ma suo padre è vicentino doc.
Quindi c’è del buon sangue che scorre nelle vene del centauro.
“Sì è vero - attacca il campione - io provengo da Bergamo, ma mio padre è nato nel vicentino, nel
basso vicentino. Però io mi sento lombardo perché sono nato e cresciuto a Bergamo.”
Come darle torto, lo si capisce dal quel suo accento tipico bergamasco. Ma parliamo di cibo, di alimentazione,
delle sue preferenze...
“Ovviamente quando siamo nei vari circuiti abbiamo il Team (a proposito, Locatelli corre per la Gilera,
ndr) che al suo interno ha un servizio di catering e quindi quando siamo impegnati nelle corse e nelle
prove mangiamo pasti a base di carboidrati, frutta e verdure. Diciamo un’alimentazione che non si
discosta da quella di uno sportivo che fa dell’agonismo, seguendo una dieta mediterranea”.
Lei avrà lo stesso la possibilità, visto che gira il mondo, di assaggiare anche la cucina locale. A questo
proposito ha delle preferenze?
“Ovviamente quando non abbiamo impegni ufficiali una puntatina al ristorante tipico è quasi d’obbligo,
e quindi direi che preferisco la cucina indiana, sapori forti, decisi e piccanti. Sono cibi che mangio
sempre volentieri. Mi piace provare un po’ di tutto, dico la verità, ma quella orientale è la cucina che
preferisco”.
Sicuramente da buon lombardo avrà i suoi piatti tipici…
“Non possono mancare la ‘cassoula’, le verze, gli insaccati…”
E di vicentino cosa conosce?
“Brutto tasto. Scusate, ma non conosco davvero nulla. Però stasera ho mangiato molto bene, leggero
e appetitoso. E poi mi ha incuriosito questo dolce: la Gata. Buono davvero. Complimenti”.
Se permette i complimenti gli facciamo noi a lei, anzi, se permette le facciamo un sincero “in bocca al
lupo!”
“Crepi”.
Paolo Terragin
Ogni mese l’inserto della
La strada del formaggio
da staccare e conservare
a cura di Emilio Nizzero
delegato provinciale O.N.A.F.
Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio
Roberto Locatelli
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