La strada del formaggio - Gustolocale

36
Il Vino
del mese
a cura di Gianni Genovese - ENOGAMMA - Via S.Simeone, 32 - 36016 THIENE
II Barolo Chinato nasce sul finire del
secolo scorso nella farmacia del Dott.
Cappellano in Serralunga e i primi
produttori furono proprio i farmacisti
dei vari paesi della zona del Barolo. In
breve tempo divenne un mitico elisir
dalle straordinarie proprietà,
circondato dal giusto alone del mistero
che ricopriva le segrete formule con
cui era prodotto, ma aiutato nella sua
ascesa dal fatto che traeva la sua
origine dal Barolo, il "vino dei Re". Con
queste premesse si diffuse dapprima
come elisir medicinale tra le famiglie
contadine delle Langhe, poi piano
piano come vino aromatizzato,
ottenendo consensi un po' ovunque e
divenendo anche bandiera di case
Un mitico “elisir”, di autentica civiltà contadina
vinicole di primo piano. Dopo un
periodo di massimo splendore questo
prodotto iniziò la sua parabola discendente, ed oggi restano sul mercato (peraltro molto
limitato e per fortuna... diciamo noi) poche etichette, quelle valide che lo rendono ricercato
e raro.
Il Vino
Barolo Chinato
SCHEDA TECNICA
-Vitigno-
Nebbiolo
-Colorerosso
ambrato carico
-Profumointenso,
speziato e gli aromi delle essenzie
impiegate sono fusi con il bouquet del vino che è
ancora presente e riconoscibile
-Saporel’impatto
amaro della china è ben bilanciato dallo
zucchero e dall’alcool e il prodotto è un continuo
susseguirsi di sapori con una lunga persistenza
che si chiude con una nota piacevole amarognola
-Alcool-
17 % + zuccheri 16%
-Abbinamento Gastronomico-
È un ottimo fine pasto, ma può accompagnare
egregiamente anche dessert a base di cioccolato.
Tradizionalmente nelle famiglie langarole era usato
per preparare “punch” caldi ed offerto in qualsiasi
momento della giornata all’ospite in segno di
rispetto.
Occorre innanzitutto premettere che per produrre Barolo Chinato occorre impiegare un Barolo che abbia ottenuto il riconoscimento della
D.O.C.G., come previsto dal disciplinare di produzione. Questo vino è nato dopo circa due anni di prove, con infusioni diverse, ottenute
basandosi spesso su ricette gelosamente custodite da anziani contadini che ogni anno ne producono pochi litri per la propria famiglia. Da
queste esperienze è scaturita una ricetta che prevede, oltre naturalmente alla china ed ad alcune spezie, una decina di erbe che crescono
spontaneamente nelle Langhe. Si è voluto in questo modo rafforzare il legame che ha questo prodotto con la terra che offre le materie
prime per ottenerlo. Le erbe e la china sono state infuse separatamente in alcool e gli estratti ottenuti sono stati aggiunti al Barolo. Il tutto
è stato zuccherato e posto in piccoli fusti usati a maturare per un periodo di circa sei mesi.