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La strada del formaggio - Gustolocale

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VOILA’, IL TIPICO È SERVITO:<br />

il menù <strong>del</strong>la serata<br />

Un’occasione per riunire attorno ai fornelli <strong>del</strong> ristorante ‘Da Beppino’<br />

di Schio i cuochi scledensi, quelli <strong>del</strong> gruppo Valleogra di Torre e Valli<br />

capitanati da Cristina Fin con i colleghi <strong>del</strong> Tretto guidati da Mauro<br />

Regazzini, in un’ottica di una maggior collaborazione nel campo <strong>del</strong>la<br />

ristorazione tipica <strong>del</strong>l’Altovicentino. Ovviamente le attenzioni maggiori<br />

sono state rivolte al menù proposto, che ha ricevuto ampi consensi da<br />

parte dei commensali.<br />

L’aperitivo di benvenuto, un Durello Brut <strong>del</strong>la cantina Valleogra di<br />

Malo, è stato accompagnato da stuzzichini di sopressa vicentina dop,<br />

quindi un lombo di scottona (sorana) allevata allo stato brado dalla<br />

piccola Cooperativa Oberslait <strong>del</strong> Tretto, adagiata in una foglia di<br />

verza sbollentata in acqua leggermente acetata, con le tipiche<br />

fagiole nere sempre <strong>del</strong> Tretto dette anche “<strong>del</strong> Diavolo”, per il loro<br />

colore violaceo, profumate con una soave salsa di sarda.<br />

Il Piccolin rosso, un merlot autoctono <strong>del</strong>la Val Leogra riscoperto dai<br />

vignaioli di Gianni Pinton, ha accompagnato un raviolo di patate di<br />

Tretto ripieno di caprino maranese di Flavio Sartore e ricco <strong>del</strong><br />

tartufo <strong>del</strong> Novegno. E ancora una morbida colata di “poenta de<br />

palo” sulla zuppa di fagioli e radicchio nostrano invernale di S.<br />

Antonio <strong>del</strong> Pasubio. Piatto forte, con un Cabernet Sauvignon Igt ’05<br />

<strong>del</strong>l’azienda Ruaro di Marano, il colombino nostrano e maiale allo<br />

spiedo con croccante poenta onta, ovviamente maranelo.<br />

Dalla latteria sociale di Torrebelvicino, l’ultima rimasta in valle, è<br />

giunto in tavola un <strong>formaggio</strong> di tre anni, accostato al miele di<br />

castagno, e infine, col Recioto Fontana d’Oro ecco un’altra ricetta<br />

antica, le pere cotte con vin brulè in pasta frolla rustica. Tutti<br />

prodotti <strong>del</strong>la terra altovicentina, presentati da piccole aziende che<br />

hanno saputo mantenere la tradizione e la particolarità di certe<br />

coltivazioni che rischiano di scomparire per sempre. Il resto lo<br />

hanno fatti i cuochi guidati per l’occasione dal loro presidente<br />

provinciale Claudio Ballardin, valorizzando questi prodotti con ricette di<br />

grande effetto, originalità e naturalmente bontà. Accettando e<br />

condividendo stimoli, progettualità e risorse che la Comunità Montana<br />

profonde con entusiasmo per realizzare e consolidare un’economia<br />

montana di nicchia che nulla ha da invidiare ad altri territori.<br />

Paolo Terragin

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