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A. Sisti--L'attesa del profeta fedele al tempo dei ... - Christus Rex

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58<br />

A. SISTI<br />

rispettando le regole di purità previste d<strong>al</strong>la legge (Es 20,24-26; Dt 27,5-6;<br />

Gs 8,11) e perché per secoli vi si erano offerte vittime <strong>al</strong> Signore. Ma l’erezione<br />

di un <strong>al</strong>tare pagano sopra di esso e l’immolazione di anim<strong>al</strong>i immondi<br />

che per tre anni vi si erano offerti in sacrificio, non davano luogo a dubbi<br />

che quel vecchio <strong>al</strong>tare fosse stato profanato e reso impuro (cfr. 1,54-59).<br />

Che fare? Conveniva onorare la santità inizi<strong>al</strong>e <strong>del</strong>l’antico <strong>al</strong>tare riprendendo<br />

ad offrire su di esso sacrifici come prima o era meglio considerarlo<br />

definitivamente profanato e quindi non più utilizzabile per l’uso liturgico? 18 .<br />

Qui interviene lo storico, che giudica favorevolmente la decisione presa<br />

dai sacerdoti, nell’atto stesso e con le parole medesime con cui riferisce<br />

il fatto: “E venne loro la felice idea di demolirlo” (kai; e[pesen aujtoi'"<br />

boulh; ajgaqh; kaqelei'n aujtov).<br />

Nel periodo monarchico si erano distrutti degli <strong>al</strong>tari costruiti nel cortile<br />

stesso <strong>del</strong> tempio; ma erano <strong>al</strong>tari illegittimi, eretti in onore di divinità<br />

pagane (cfr. 2Re 23,12.15; 2Cron 34,4.7). Qui invece si trattava <strong>del</strong>l’<strong>al</strong>tare<br />

eretto nel rispetto di tutte le leggi di purità, <strong>al</strong>l’epoca <strong>del</strong>la ricostruzione<br />

<strong>del</strong> tempio; e se i sacerdoti si permettono di demolirlo, è soltanto perché “i<br />

gentili lo avevano contaminato” (o[ti ejmivanan ta; e[qnh) (v. 45).<br />

L’autore non si ferma qui e, prima ancora di parlare <strong>del</strong> nuovo <strong>al</strong>tare<br />

costruito <strong>al</strong> posto <strong>del</strong>l’antico, si attarda a parlare <strong>del</strong>la sorte riservata <strong>al</strong>le<br />

pietre con le qu<strong>al</strong>i questo era stato costruito. Scrive “Demolirono, dunque,<br />

l’<strong>al</strong>tare e ne deposero le pietre sul monte <strong>del</strong> tempio, in un luogo conveniente”<br />

(v. 46a: ejn tovpw/ ejpith<strong>dei</strong>vw/). 2Mac 10,2 dice soltanto che il<br />

Maccabeo (Giuda) con i suoi compagni, sotto la guida <strong>del</strong> Signore... abbatterono<br />

gli <strong>al</strong>tari costruiti dagli stranieri” intendendo riferirsi a tutte le are<br />

pagane erette nel paese, compreso l’<strong>al</strong>tare degli olocausti, <strong>al</strong> cui posto<br />

difatti ne viene costruito uno nuovo (2Mac 10,3). Nella sua narrazione non<br />

c’è la minima preoccupazione per le pietre rimosse d<strong>al</strong> vecchio <strong>al</strong>tare. L’autore<br />

<strong>del</strong> primo libro invece ha cura di notare che le pietre non furono gettate<br />

nella sottostante v<strong>al</strong>le <strong>del</strong> Cedron o in quella di Ben-Innon o Geenna,<br />

considerate luoghi impuri (cfr. 2Re 23,10.12), bensì in un angolo riposto<br />

<strong>del</strong>lo stesso monte <strong>del</strong> tempio, detto nel testo “monte <strong>del</strong>la casa” (ejn tw/'<br />

18. Precedentemente, <strong>al</strong>l’inizio <strong>del</strong>la rivolta, il gruppo <strong>dei</strong> Maccabei, ritrovatosi nell’antico<br />

luogo di culto e di preghiera presso Masfa, con una solenne liturgia penitenzi<strong>al</strong>e si era rivolto<br />

<strong>al</strong> Signore per decidere sul da farsi. In t<strong>al</strong>e occasione, scrive l’autore che “aprirono il<br />

libro <strong>del</strong>la legge riguardo a quelle cose per le qu<strong>al</strong>i i gentili consultano i simulacri <strong>dei</strong> loro<br />

idoli” (1Mac 3,48). Si può ipotizzare che abbiano fatto ugu<strong>al</strong>mente nella nuova situazione.<br />

Ma, evidentemente, non trovarono <strong>al</strong>cuna risposta, perché nella legge mosaica non è contemplato<br />

affatto un caso <strong>del</strong> genere. Altrimenti non avrebbero avuto <strong>al</strong>cuna difficoltà nel<br />

decidere il da farsi.

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