A. Sisti--L'attesa del profeta fedele al tempo dei ... - Christus Rex

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68 A. SISTI promette che Dio susciterà tra i fratelli “un profeta pari a me”. In forza di questa promessa, ogni profeta autentico giunto dopo di lui poteva essere visto come un suo successore e rappresentante e partecipe del suo stesso carisma 39 . I Samaritani che, come si sa, ritennero come libro sacro solo il Pentateuco, rifiutando gli scritti degli altri profeti vissuti anteriormente alla loro costituzione in gruppo autonomo, credevano fermamente nell’autorità di Mosè, considerandolo unico profeta da porsi accanto al messia del futuro, che sarà anch’egli profeta unico. Al contrario, nel giudaismo il messia assume anche le vesti di re e di sacerdote, e solo secondariamente quelle di profeta 40 . Il noto biblista H. Cazelles ha scritto un bel profilo storico del grande profeta e legislatore, cui il popolo ebraico deve l’affermazione della sua coscienza nazionale, terminando con un capitolo suggestivo, intitolato “Mosè attraverso i secoli”. Prima di giungere alle tradizioni islamica e cristiana, egli presenta una sintesi della tradizione giudaica, fornendo qualche stralcio della Vita Mosis di Filone di Alessandria, ricordando gli apocrifi Assunzione di Mosè e Testamento di Mosè, per terminare infine con la tradizione rabbinica 41 . Vi sono testimonianze che sotto qualche aspetto possono apparire tardive; ma, tenuto conto della tenacia della tradizione presso gli orientali antichi, non si può respingere in blocco quanto esse ci fanno intuire circa il ruolo profetico, sacerdotale e regale di Mosè nella storia del suo popolo. b) Elia redivivo La fede nel ritorno del profeta Elia parte dalla promessa di Mal 3,1-3.23- 24, ove è presentato come precursore di Jahweh, in stretto rapporto con 39. A questo proposito scriveva G. F. Moore: “Mosè è la fonte della profezia in senso letterale, che si può dire che egli pronunciò tutte le parole delle profezie, oltre alle proprie” (citato da Russell, L’apocalittica giudaica, 113-114). 40. Cfr. Sacchi, Storia del mondo giudaico, 58-59; Sacchi, Storia del secondo tempio, 127-134; si veda anche R. Le Déaut, “I Samaritani”, in A. George - P. Grelot (a cura di), Introduzione al Nuovo Testamento, I, Roma 1988, 126-128. Sull’interpretazione cristiana di Dt 18,15-19 si veda invece F. Ceuppens, De Prophetiis messianicis in Antiquo Testamento, Roma 1935, 101-114. 41. H. Cazelles, Alla ricerca di Mosè, Brescia 1982, 129-139; ma già in DBS V, 1308-1337. Si veda anche A. Segre, Mosè nostro maestro, Fossano 1975 (molto interessante per la conoscenza della letteratura rabbinica).
L’ATTESA DEL PROFETA FEDELE AL TEMPO DEI MACCABEI 69 Mosè: “Tenete a mente la legge del mio servo Mosè... Ecco, io invierò il profeta Elia, prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore, perché converta il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, così che io venendo non colpisca il paese con lo sterminio” (vv. 22-24). Si fa eco di questa profezia Sir 48,10, secondo cui egli è stato “designato a rimproverare i tempi futuri, per ricondurre il cuore dei padri verso i figli e ristabilire le tribù di Giacobbe”. Evidentemente il racconto del rapimento di Elia su un carro di fuoco (2Re 2,11) aveva causato un’enorme impressione, per cui si credeva che non fosse morto e quindi poteva tornare sulla terra, come si credeva ancora ai tempi del Nuovo Testamento (cfr. Mc 6,15; 9,11; Gv 1,21). Anche quella di Elia è una figura suggestiva, che non ha mai cessato di esercitare il suo fascino sulla fede dei credenti. Negli scritti apocrifi intertestamentari egli, pur mantenendo il ruolo di precursore, viene trasferito dall’avvento del giorno di Jahweh alla preparazione della venuta del messia 42 . Nella letteratura rabbinica, invece, assume il ruolo di un inviato divino, che deve venire per risolvere le non poche controversie giuridiche e d’interpretazione biblica, che si dibattevano tra i dottori della legge e tra i rabbini 43 . c) Il Profeta di Qumran Nella letteratura di Qumran, un po’ perché rinvenuta in stato precario e frammentario, e un po’ anche perché ancora non tutta pubblicata integralmente, vi sono parecchi enigmi da risolvere, compresi alcuni riguardanti il messianismo e il profetismo. L’interesse della comunità di Qumran per i profeti e il profetismo è fuori dubbio. Lo provano, se non altro, i numerosi commentari o interpretazioni (in ebraico pesharîm, al singolare pesher) dei libri profetici della Bibbia, come Isaia, Osea, Michea, Nahum, Abacuc, che è il più abbondan- 42. Si veda Coppens, Le messianisme et sa relève prophetique, 129-132. Per altre informazioni su Elia come precursore del Messia, cfr. Schürer, Storia del popolo giudaico al tempo di Gesù Cristo, II, 615-616. 43. Numerosi riferimenti in A. S. Van Der Woude, “Le maître de justice et les deux messias de la communauté de Qumrân”, in Autori vari, La secte de Qumrân et les origines du Christianisme, Bruges 1959, 131-132 (L’autore sostiene l’identità del maestro di giustizia di 1QpHab 7,1-5 col messia di Aronne e di questi con Elia redivivo).
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