A. Sisti--L'attesa del profeta fedele al tempo dei ... - Christus Rex

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A. SISTI
te tra quelli conservati 44 . Considerata la mole dei testi finora ritrovati e studiati,
i punti di riferimento per l’attesa di un profeta venturo non sono molti
e nemmeno tanto chiari. Ma vale la pena di affrontarne, sia pur
brevemente, l’esame, perché molto utili per il nostro argomento.
Iniziamo da un testo che potremmo definire panoramico, in quanto
sembra riassumere tutte le speranze escatologiche e messianiche, nutrite
nella comunità di Qumran. Si tratta di un foglio quasi completo, risalente
all’epoca degli Asmonei, rinvenuto nella grotta 4Q, cui è stato attribuito
il titolo latino di testimonia per il fatto che contiene “testi biblici raccolti
per giustificare credenze posteriori” 45 . I testi scelti, nella prima parte, sono
quasi tutti del Pentateuco. Apre la serie Dt 5,28-29, che funge quasi da
introduzione. Seguono altri tre testi: ˆt 18,18-19, che contiene la promessa
di un profeta come Mosè, cui si è fatto cenno in precedenza; Num
24,15-17, che costituisce l’oracolo di Balaam, relativo alla stella e allo
scettro di Giacobbe; Dt 33,8-11 che contiene la benedizione di Mosè su
Levi e i suoi discendenti (4Q Test. = 4Q 175,1-20). Come è facile dedurre
dall’oggetto proprio di ciascun testo ivi riferito, sono tre i personaggi
cui si allude: un profeta come Mosè, un principe o re, discendente di
Giacobbe; un sacerdote della tribù di Levi. Non importa l’ordine in cui si
succedono; ma, a guardar bene, essi rappresentano i tre tipi di autorità in
cui si era sempre espressa la società israelitica nell’epoca classica e che
ora si aspirava a ricostituire: un re o principe per la sfera civile e militare,
un (sommo) sacerdote per la sfera del sacro, un profeta come rappresentante
e interprete di Dio 46 .
44. Si veda L. Moraldi, I manoscritti di Qumran, Torino 1986: introduzione al genere letterario
del pesher alle pp. 497-506; bibliografia sistematicamente disposta alle pp. 507-
516; versione dei commenti ai profeti alle pp. 525-571. Più brevemente F. Michelini Tocci,
I manoscritti del Mar Morto, Bari 1967, 259-290. La bibliografia su Qumran è ormai innumerevole.
Segnaliamo soltanto alcune opere che forniscono informazioni anche sulla
storia dei ritrovamenti e sugli scavi degli edifici esistenti nel luogo: J. T. Milik, Dieci
anni di scoperte nel deserto di Giuda, Torino 1957; M. Burrows, Prima di Cristo. La
scoperta dei rotoli del Mar Morto, Milano 1957; J. A. Soggin, I manoscritti del Mar
Morto, Roma 1978.
45. Milik, Dieci anni di scoperte, 64. Se ne legga la descrizione completa in Moraldi, I manoscritti
di Qumran, 593 con la versione italiana alle pp. 593-596.
46. Il seguito di Dt 18,18-19, che tratta dei criteri per riconoscere i veri profeti, è riportato
nel Rotolo del Tempio, 61,1-5 (cfr. in Moraldi, I manoscritti di Qumran, 804 e A. Vivian, Il
Rotolo del Tempio, Brescia 1990, 123), ma non vi si dice nulla del profeta promesso e aspettato.
Comunque è interessante notare che prima del profeta, il Rotolo (56,12-60,20) parla
del re e del clero. Sull’interpetazione del testo citato dai Testimonia, si veda ancora Jossa,
Dal Messia al Cristo, 28-29; Russell, L’apocalittica giudaica, 107-108.