A. Sisti--L'attesa del profeta fedele al tempo dei ... - Christus Rex

More documents

Recommendations

Info

72 A. SISTI feti per mezzo del suo spirito santo” (1QS 8,15-16). L’osservanza della legge è condizione indispensabile per poter rimanere a far parte della comunità. Ed ecco, allora, sempre nella stessa direzione, l’esortazione che più ci interessa: “Non usciranno da alcun consiglio della legge per camminare nell’ostinazione del loro cuore; saranno invece retti, in base alle prime disposizioni nelle quali incominciarono ad essere formati gli uomini della comunità, fino alla venuta del profeta e dei messia di Aronne e di Israele” (1QS 9,9-11) 49 . La prima osservazione che si deve fare per una retta e valida interpretazione del testo riferito è che l’azione espressa nella proposizione principale, e cioè il rispetto delle disposizioni della legge, è proiettata in un futuro illimitato, che terminerà solo con la venuta imprecisata del profeta e dei messia di Aronne e di Israele: esattamente come nel caso della reposizione delle pietre del vecchio altare del tempio, di cui 1Mac 4,46, e come nel caso del conferimento della suprema potestà a Simone Maccabeo, di cui 1Mac 14,41. In secondo luogo va rilevato che il profeta e i messia di Aronne e di Israele sono collocati sullo stesso piano, anche se messi l’uno dopo l’altro, senza che il loro ruolo sia specificato e il loro arrivo distanziato nel tempo. C’è da aggiungere poi che dell’avvento del messia di Aronne e di Israele, senza il profeta, si parla pure - e più volte - nel Documento di Damasco, ma sono sempre accoppiati nello stesso ordine, e quindi non se ne ricava alcuna informazione utile (CD 12,23; 14,19: 19,10; 20,1). C’è ancora un altro testo da considerare. Lo troviamo nella Regola dell’Assemblea (sigla 1QS a ), detta anche Regola annessa perché rinvenuta unita alla Regola della Comunità. Questo scritto ha dei toni chiaramente escatologici. Il testo che ci interessa è quasi alla fine (2,11-21), quando l’autore ha già spiegato il modo di convocare l’assemblea della comunità (1,25-2,10). L’incontro avverrà “quando Dio avrà fatto nascere il messia in mezzo a loro. Entrerà il sacerdote, capo di tutta l’assemblea di Israele, e poi tutti i suoi fratelli, figli di Aronne... Dopo entrerà il messia di Israele e davanti a lui siederanno i capi delle tribù” (11,11-15). Nel convito che seguirà, “nessuno stenda la sua mano sulla primizia del pane e del vino dolce prima del sacerdote, che benedirà la primizia del pane e del vino dolce e per primo stenderà la sua mano sul pane. Dopo, il messia di 49. Ambedue i testi citati dalla Regola sono riferiti nella versione di Moraldi, I manoscritti di Qumran, 160 e 162.
L’ATTESA DEL PROFETA FEDELE AL TEMPO DEI MACCABEI 73 Israele stenderà le sue mani sul pane” e tutta la congregazione pronuncerà la benedizione (11,18-21) 50 . Come si può facilmente osservare, qui il messia o unto è uno solo, il messia di Israele, ed è il più importante, giacché si deve attendere il suo arrivo prima di aprire l’assemblea e ha la precedenza su tutti gli altri nel prendere il pane e il mosto (vino dolce) benedetto dal sacerdote. Questi, d’altra parte, è definito capo di tutta l’assemblea, deve benedire il pane e il vino ed egli stesso ne prende per primo. Si ha l’impressione di trovarci davanti ad un’assemblea liturgica ed è naturale che il sacerdote la presieda e compia i riti che a lui solo competono. Il messia d’Israele, allora, non può essere che il principe o capo del popolo, cui è dovuta tutta l’obbedienza dei sudditi, compresi i sacerdoti, che come gli altri attendono il suo arrivo e rispettano devotamente il suo diritto di precedenza. Praticamente si ritorna ai due messia di Aronne e di Israele. In questo caso manca il profeta, che non è propriamente un “unto”, se non in senso spirituale (cfr. Is 61,1), ma piuttosto un carismatico, non legato come il principe-re e come il sacerdote a una discendenza, ma chiamato direttamente da Dio. Il profeta non aveva un posto speciale nelle assemblee liturgiche; non faceva parte di una classe come i sacerdoti, né era membro di una famiglia nobile come il re. Se interveniva, era solo a titolo personale, come tutti gli altri semplici fedeli. Tornando allora al testo di 1QS 9,11 e riportando a questo testo fondamentale tutte le possibili indicazioni d’indole escatologica o messianica presenti negli scritti di Qumran, conviene dire che i membri della setta attendevano, in un futuro imprecisato, la venuta di un profeta, di un sommo sacerdote e di un principe, che ristabilissero nella comunità giudaica un regime simile a quello in vigore nel popolo d’Israele, almeno dal tempo di David e Salomone, fino alla distruzione di Gerusalemme: un regime in cui le tre istituzioni avevano ciascuna un ruolo proprio, senza confusione di poteri; un regime, cioè, simile anche a quello che era stato restaurato, senza sostanziali cambiamenti, all’inizio della ricostruzione dopo l’esilio, con Giosuè sommo sacerdote e Zorobabele capo civile, mentre dall’esterno davano il loro contributo di zelo e d’incoraggiamento i profeti, come Aggeo e Zaccaria 51 . Non è impossibile poi, come suggeri- 50. Anche la versione di questo testo è di Moraldi, I manoscritti di Qumran, ove questo scritto occupa le pp. 188-191; ma si veda pure la versione di Michelini Tocci, I manoscritti del Mar Morto, 102-103. 51. Cfr. R. Horsley, “Gruppi giudaici palestinesi e i loro messia alla fine del periodo del secondo tempio”, Concilium 29 (1993/1) 43-47.
Page 1 and 2: L’ATTESA DEL PROFETA FEDELE AL TE
Page 25: L’ATTESA DEL PROFETA FEDELE AL TE

A. Sisti--L'attesa del profeta fedele al tempo dei ... - Christus Rex

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?