A. Sisti--L'attesa del profeta fedele al tempo dei ... - Christus Rex

L’ATTESA DEL PROFETA FEDELE AL TEMPO DEI MACCABEI 71
Un altro testo importante ai fini di intendere e precisare le aspettative
della comunità di Qumran è quello contenuto nel notissimo Commento
al profeta Abacuc, una composizione dell’inizio del sec. I a. C., che
interpreta e attualizza l’antico testo profetico. Giunto ad Ab 2,2 l’autore
scrive: “Ciò che disse: ‘Perché si possa leggere speditamente, si interpreta
in riferimento al maestro di giustizia, al quale Dio ha fatto conoscere
tutti i misteri delle parole dei suoi servi, i profeti’ ” (1QpHab
7,1-5) 47 . Chi sia storicamente questo personaggio, indicato col titolo di
maestro di giustizia, resta ancora un mistero. Forse fu lo stesso iniziatore
della setta. Per quanto affermato nel testo citato vale il commento di R.
Meyer: “Quando Dio svela i ‘segreti’, vale a dire il significato escatologico
degli oracoli profetici al maestro di giustizia, questi, quale interprete
carismatico ovvero pneumatico, è del pari il legittimo successore
degli antichi profeti, anzi è perfino superiore a loro, giacché soltanto
‘adesso’, per mezzo di lui, è venuto alla luce il significato recondito delle
parole profetiche” 48 .
Nella generale lamentela per l’assenza di profeti e nello sviluppo della
conseguente attesa di un profeta nei tempi futuri, il testo riferito di 1QpHab
sembra collocarsi in una prospettiva anomala, giacché in questo modo l’autore
si rivela indifferente al problema sentito da tutti, nel senso che egli
considera il maestro di giustizia profeta e interprete autentico dei profeti
passati. Ma questa è una voce singola, che non esclude, né può escludere
altre posizioni, come quella ben più autorevole che viene considerata e denominata
Regola della Comunità. La letteratura di Qumran è ben lungi
dall’essere uniforme e concorde!
Tale Regola non è un codice di leggi coordinate tra loro, ma un insieme
di disposizioni, indicazioni e norme, disposte senza troppe preoccupazioni
di ordine logico, a cui si aggiungono spesso considerazioni e suggerimenti
d’indole teologica e spirituale, affinché l’adepto sia non solo
sottomesso alla disciplina comune, ma anche un uomo di fede e di santità,
nella piena osservanza della legge data da Dio a Mosè. La via da appianare
davanti a Dio, in conformità al comando di Is 40,3 “è appunto lo studio
della legge, che egli ha promulgato per mezzo di Mosè, affinché si compia
tutto ciò che è stato rivelato di tempo in tempo, come hanno rivelato i pro-
47. Versione di Moraldi, I manoscritti di Qumran, 561.
48. Meyer, in GLNT XI, 545. Sulla figura di questo misterioso personaggio si veda l’ottima
monografia di L. Moraldi, Il Maestro di Giustizia. L’innominato dei manoscritti di Qumran,
Fossano 1971 (alle pp. 47-52 il suo ruolo di interprete e conoscitore dei misteri).