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nano un lato, un buco rotondo rende <strong>in</strong>sidioso un angolo del campo<br />

e un pollaio dal muretto basso sembra fatto apposta per far sparire<br />

il pallone. Tutto il villaggio, anziani e capo <strong>in</strong> prima fila, è<br />

schierato ai bordi del campo. Guardo ist<strong>in</strong>tivamente <strong>in</strong> alto, verso<br />

la grotta dell’hogon. Chissà se anche lui sta guardando divertito?<br />

La partita com<strong>in</strong>cia ed è subito polvere. Polvere che ti entra negli<br />

occhi, che ti raschia <strong>in</strong> gola, che si appiccica alla pelle sudata.<br />

Romario è scatenato, f<strong>in</strong>ta da ogni parte e tira. L’agonismo è grande,<br />

si gioca su ogni pallone, si sfruttano le irregolarità del terreno,<br />

si dribbla facendo rimbalzare la palla sul muretto, come a biliardo,<br />

ci si sp<strong>in</strong>ge senza complimenti. Di tanto <strong>in</strong> tanto un tiro alto f<strong>in</strong>isce<br />

<strong>in</strong> qualche cortile e un ragazz<strong>in</strong>o si <strong>in</strong>fila tra gli <strong>in</strong>tricati muretti<br />

di terra per cercarlo. Una donna protesta. Come quando giocavamo<br />

da bamb<strong>in</strong>i nel cortile di via Montevideo. Anche là le<br />

donne protestavano e i palloni f<strong>in</strong>ivano sui balconi. Quando non<br />

perdiamo il pallone, sono gli as<strong>in</strong>i e le pecore a <strong>in</strong>terrompere il<br />

gioco o le donne che tornano al villaggio con la legna sulla testa.<br />

V<strong>in</strong>ciamo 2 a 1 e Romario sta dando l’anima per pareggiare.<br />

Ben, un ragazzo che ci è stato di grande aiuto nei passaggi difficili<br />

sulla falaise, arriva con passo <strong>in</strong>certo per le troppe birre. Vuole<br />

giocare <strong>in</strong> porta con noi. Va bene, sei contro sei.<br />

È un attimo, due tiri <strong>in</strong> porta, due reti. Ben si lascia passare la<br />

palla tra le mani guardando poi <strong>in</strong>certo <strong>in</strong>dietro, dove il pallone f<strong>in</strong>isce<br />

di rimbalzare mentre i ragazzi del villaggio e gli anziani urlano<br />

di gioia: «But! But!».<br />

Ci sforziamo di rimontare, ma la mischia si fa sempre più accesa.<br />

In dodici non si gira più, i corpi si sfregano sempre più sudati.<br />

Walter, mio fratello, cerca <strong>in</strong>vano di scrollarsi di dosso un ragazzo<br />

tarchiato che non gli si stacca di un centimetro.<br />

Un tiro sbilenco e causo un’autorete. Il pubblico è esultante. Al<br />

term<strong>in</strong>e della seconda mezz’ora l’arbitro segna la f<strong>in</strong>e. I ragazzi si<br />

abbracciano, prima tra di loro, poi con noi che li applaudiamo,<br />

non senza una certa amarezza. Romario prende la statua con le<br />

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