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I colori di Djanet<br />

Le parole sono come uova,<br />

appena schiuse mettono le ali.<br />

«Soldi per andare direttamente <strong>in</strong> Europa non ne ho abbastanza»<br />

dice John, con il suo simpatico sorriso da ghaneano e i capelli<br />

squadrati da un taglio alla moda. «Ora lavoro un po’ qui <strong>in</strong> Algeria,<br />

poi cerco di passare <strong>in</strong> Libia. Spero di trovare qualche lavoro<br />

laggiù per poi proseguire <strong>in</strong> Tunisia e di là <strong>in</strong> Italia o <strong>in</strong> Francia.»<br />

Non sa una parola di francese e si muove agilmente, nei suoi abiti<br />

variop<strong>in</strong>ti, tra i tavoli del ristorante. La sua caratteristica andatura<br />

saltellante contrasta con i movimenti lenti e posati degli arabi e<br />

dei Tuareg che girano per l’hotel di monsieur Kirani.<br />

Le antiche tracce delle rotte carovaniere, che si <strong>in</strong>tersecano lungo<br />

le sabbie e le rocce del Sahara, tornano a essere segnate da<br />

nuove orme. Non solo gli arroganti segni lasciati dai fanatici della<br />

Parigi-Dakar, altre tracce più lievi smuovono le dune del Grande<br />

Erg. Dal Ghana, Mali, Niger, Burk<strong>in</strong>a, giovani africani attraversano<br />

il tappeto di sabbia del Ténéré raggiungendo Djanet, nel sud<br />

dell’Algeria. Di qui, attraverso l’altopiano del Tassili N’Ajjer o<br />

lungo le piste del Tadrart, clandest<strong>in</strong>amente f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Libia.<br />

«Il deserto è terribile. Poi qui a Djanet non c’è vita, alla sera<br />

non vedi nessuno, niente ragazze», John si abbassa un po’ sul tavolo<br />

sorridendo. «Le hai viste le donne di qui? Aah, devi venire<br />

ad Accra, lì c’è vita. Senti… », e si abbassa ancora di più, «non<br />

hai mica un po’ di whisky, quaggiù non si trova nulla».<br />

Jussuf appare sulla porta e John smorza il suo sorriso. Strizza<br />

l’occhio per chiedere complicità. Poi si allontana dal tavolo. Jussuf<br />

guarda con aria di disprezzo quel giovane dalla pelle scura e<br />

dalla risata facile.<br />

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