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Cesarini e il <strong>Diavolo</strong> Verde<br />
Cap IV<br />
Finalmente il giorno tanto atteso, Castione-Passo dei Caprioli, corsa automobilistica in<br />
salita, gara riservata ai non professionisti che si snoda su di un percorso di circa trenta chilometri<br />
e che l´anno precedente era stata vinta con il tempo di ventinove minuti e quarantacinque<br />
secondi, tempo notevole date le condizioni del manto stradale non asfaltato e le curve insidiose<br />
salvo in un tratto di un cinque chilometri che viene chiamato, chissá perché, “Le Cinque Miglia”<br />
e si stende su di un falsopiano in lieve pendenza atraversando una fitta faggeta quasi sul finire<br />
del percorso, poco prima del tratto finale.<br />
Giorno di festa. Villeggianti e valligiani fin dalla mattina si erano sistemati lungo il tracciato della<br />
corsa, oltretutto era l´occasione di una scampagnata e di una colazione sull´erba.<br />
Anche Ulisse era presente, voleva approfittare dell´irripetibile occasione nella quale avrebbe<br />
potuto osservare moltissimi degli abitanti dei cinque paesi della valle e tentar di scoprire qualcosa<br />
di nuovo che smovesse le acque.<br />
Aveva mandato Lucchesi con la Pantera ad aspettarlo al cosidetto “Punto Tre” ultimo posto di<br />
rilevamento dei tempi parziali, sistemato all´imbocco de “Le Cinque Miglia”. Lui stesso, insieme<br />
a Mario Giacchin sarebbe risalito a piedi lungo i tornanti scrutando ed osservando le persone<br />
nella speranza di captare qualcosa di concreto e dare ossigeno alle indagini che languivano nel<br />
nulla o quasi. Non sapeva nemmeno lui di cosa fosse in cerca, seguiva semplicemente l´istinto.<br />
Come poteva prevedersi non trovó nulla di interessante e giunse al punto di incontro con<br />
Lucchesi pervaso da un senso di delusione.<br />
Lo sconforto lo aveva preso, sedette sull´erba deciso a dimenticare per il momento il <strong>Diavolo</strong><br />
Verde e godersi il passaggio delle automobili.<br />
Il cammino lungo e faticoso lo aveva stancato, la corsa stava per giungere alla fine, dovevano<br />
passare le ultime sette od otto vetture.<br />
Passó la numero trentasei, una macchina rossa, l´altoparlante annunció<br />
-Filippo Stasiani, su Fiat Abarth, ha stabilito il miglior tempo parziale fino a questo momento,<br />
venticinque minuti, quarantotto secondi e quattro decimi migliorando di dodici secondi il tempo<br />
di Colucci. Se giungerá al traguardo finale entro tre minuti netti avrá stabilito il miglior tempo<br />
assoluto fino a questo momento. Siamo in contatto continuo col Passo dei Caprioli per<br />
mantenervi informati in tempo reale.-<br />
Momenti di silenzio, poi riprende<br />
-In questo istante mancano trenta secondi...venti secondi...dieci...cinque..quattro...tre due...uno.<br />
Stasiani non si vede arrivare, il tempo migliore rimane ancora quello stabilito da Colucci. Ma<br />
nulla é definito, mancano ancora sei vetture. Vi daremo notizie non appena giungerá al<br />
traguardo Stasiani il cui ritardo sta divenendo per davvero inspiegabile.-<br />
Dal posto di osservazione posto sul Passo dei Caprioli si dominava con lo sguardo l<br />
´intero tratto finale a partire dall´uscita del rettilineo, seguendo i tornanti fino al traguardo. Che l<br />
´auto di Stasiani non fosse in vista significava un ritardo enorme accumulato negli ultimi<br />
chilometri.<br />
Cesarini non riuscí a concludere il ragionamento perché in quel momento passava la vettura<br />
ventidue di Luigi Felicetti. Anche il tempo parziale di quest´ultimo era migliore dii quello di<br />
Colucci e l´altoparlante annunció per la seconda volta che se l´auto ventidue fosse giunta al<br />
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