Diavolo epis Anna Maria

Cesarini e il Diavolo Verde
sul cui ballatoio la cameriera di turno alla notte era sempre seduta in vigile attesa e poi, chissá,
avrebbe potuto incontrarvi Gianni Spacchi nel caso i due passassero la notte insieme durante l
´assenza del marito. Troppo pericoloso.
Sperava che il momento e la buona occasione per far giustizia, prima o poi, sarebbero apparsi
naturalmente, altrimenti avrebbe dovuto escogitare qualcos´altro.
E l´occasione si presentó.
La Corini era seduta ad un tavolino poco distante dal bordo della piscina, parlava con due
amiche. Lui era seduto a lato in posizione tale da poter ascoltare la conversazione. Ad un certo
momento la sentí che diceva
-Quel che piú mi ha colpito é stata la vista dal Picco delle Nebbie. Va al di lá di ogni
immaginazione. Trasmette qualcosa di indefinibile che ti colpisce nel piú profondo dell´animo,
in quel poco tempo che ci trattenemmo lassú provai la sensazione dell´immensitá, l´ispirazione
per una poesia i cui versi sono giá qui...- si batté una mano sul petto -...e che vorrei inserire nella
mia prossima raccolta, sará la terza ad essere pubblicata....-
‘Sicché Wanda Corini sarebbe una poetessa, non l´avrei mai immaginato, poesie erotiche
naturalmente, ispirate ai suoi facili amori’ ma quel che disse poi la donna gli fece aguzzare le
orecchie
-Oggi stesso, dopo pranzo, non appena l´aria comincerá a rinfrescarsi, ci torneró, ma da sola.
Voglio concentrarmi in una profonda riflessione ed assorbire le emanazioni della Natura, cosí
che i versi saranno permeati da quell´atmosfera irripetibile. Sento che sará una grande poesia, la
grande poesia della mia vita...- continuando su questo tono.
Aveva sentito il cuore balzargli in petto. Il momento stava per giungere a meno che non si
trattasse di un artifizio escogitato per potersi incontrare in solitudine con l´amante. Avrebbe
dovuto usare cautela, assicurarsi che la donna ci fosse da sola. Doveva tenerla d´occhio e
contemporaneamente controllare il comportamento di Gianni Spacchi il quale, seduto alquanto
lontano, completamente assorto nel consultare i volumi che aveva con sé, continuava a prendere
appunti.
Mancava poco alle quattro quando la vide avviarsi, era sola. L´uomo rimase seduto in un
posto da dove poteva mantenere sott´occhio e controllare i movimenti dello Spacchi il quale,
assorto nelle ricerche, non sembrava aver notato che la donna usciva.
Rimase ad osservarlo per una decina di minuti, quando si convinse che non si sarebbe mosso
per seguire la bella bionda, decise mettersi in caccia. Uscí dall´albergo a passo lento come per
andare a zonzo. Aveva con sé una borsa di quelle che usano gli sportivi, alquanto voluminosa,
ma non al punto da intralciargli il cammino.
Non appena fuori del paese accelleró improvvisamente il passo come se avesse cambiato marcia.
Ora procedeva velocissimo, voleva raggiungerla al piú presto possibile, non poteva rischiar di
perdere l´occasione.
Finalmente scorse da lontano la chiuma fulva che spiccava sullo sfondo verde del fogliame. Si
fece piú cauto, la seguiva senza farsi scorgere, defilandosi tra tronchi e cespugli finché la vide
giungere al Picco e sedere su di un grosso sasso in contemplazione del panorama.
Non perse tempo, nascondendosi dietro un grosso albero aprí la borsa ne trasse una tuta verde
che indossó rapidamente. Non poteva compiere il sacrificio senza indossare le vesti del
cerimoniale
Celó il viso con un passamontagna, anch´esso verde, che gli lasciava scoperti appena gli occhi e
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