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Cesarini e il <strong>Diavolo</strong> Verde<br />
Andreoli gli aveva dato l´indirizzo di Marika Zolktar, era il momento di farle una visitina.<br />
Ci andó in taxi insieme ad Alfredo, il traffico intenso, ci vollero una trentina di minuti per<br />
arrivare.<br />
La donna era in casa e li ricevé immediatamente senza tergiversare. Vestiva una vaporosa<br />
vestaglia di un color rosso acceso<br />
-Scusatemi se vi ricevo cosí, mi sono svegliata da poco.- ma era truccata e agghindata come se<br />
dovesse recitare una parte sul set. Evidentemente si era preparata per riceverli, Donovani l´aveva<br />
sicuramente avvisata per telefono della visita piú che probabile dandole l´imbeccata, Cesarini ne<br />
era piú che sicuro.<br />
Era una gran bella creatura, alta, sinuosa, capelli biondo grano e occhi verdissimi. Ulisse ammise<br />
dentro di sé che esistevano mille e una ragioni perché Giorgio Donovani perdesse la testa.<br />
Alfredo era addirittura abbacinato, lo sguardo perso nelle insondabili profonditá di una<br />
scollatura vertiginosa sapientemente ora piú chiusa ed ora meno dalle mosse, involontarie o no,<br />
della avvenente proprietaria.<br />
La quale proprietaria si dispose a rispondere di buon grado alle domande, ad ogni buon conto<br />
avvisando di non immaginarne le ragioni.<br />
-Commissario ...- dando una rapida occhiata al biglietto da visita che Ulisse le aveva dato -...<br />
Commissario Cesarini. Non riesco ad immaginare il perché di questa visita inaspettata. Sono in<br />
perfetta regola con l´ufficio immigrazioni, posso mostrarle i documenti. Vado a prenderli .- e si<br />
alzó dalla poltroncina sulla quale si era accomodata mettendo in mostra uno splendido paio di<br />
gambe. Ulisse la trattenne<br />
-Non siamo qui per questo. Vorremmo solo che confermasse quanto ci ha dichiarato poco fa il<br />
signor Giorgio Donovani, che cioé avrebbe passato con Lei la notte dal dodici al tredici agosto.<br />
Capisco che é un argomento piuttosto delicato ma puó fidarsi della nostra discrezione.-<br />
La bionda sirena finse di dover fare uno sforzo di memoria<br />
-La notte dal dodici al tredici? L´altro ieri ... Beh! Se Giorgio ha ammesso di averla passata con<br />
me non vedo perché dovrei essere io a negarlo. Sí, l´abbiamo passata insieme.-<br />
-E, se non sono troppo indiscreto, cosa avete fatto ? –<br />
Marika fece una risatina contenuta<br />
-Sono una ragazza dai gusti strani, niente di complicato, ma adoro correre in macchina di notte,<br />
alla luce dei fari. Lo chiesi a Giorgio, il quale avrebbe voluto iniziare la serata in ben altro<br />
modo...- altra risatina contenuta -...ma mi accontentó ugualmente.-<br />
-Dove siete stati, e per quanto tempo ? -<br />
-Non conosco ancora bene questi luoghi, quindi non posso essere molto precisa. Del resto non<br />
avevamo una meta prestabilita...posso solo dirle che andammo su e giú lungo l´autostrada per<br />
Varese.-<br />
-Per quanto tempo ? -<br />
-Oh! Io sono insaziabile, per due, tre ore, forse piú, forse meno, non saprei. So che siamo tornati<br />
verso le due e Giorgio é rimasto qui fino alla mattina.-<br />
-È assolutamente sicura di quel che ha detto ? -<br />
-Piú che sicura , dottor Cesarini.-<br />
-In tal caso sarebbe disposta a firmare una dichiarazione in questo senso?-<br />
-Prontissima. Senza problemi.-<br />
-Come puó vedere il mio collaboratore ha con sé una macchina da scrivere, potrebbe battere la<br />
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