Diavolo epis Anna Maria

Cesarini e il Diavolo Verde
Anche la mattinata seguente si era esaurita in una serie di sforzi inutili. Ma le cose
migliorarono decisamente dopo la telefonata di Melandri
-Ho notizie molto interessanti...- aveva cominciato col dire quando Ulisse lo interruppe
-Ne abbiamo estremo bisogno perché qui ci troviamo in un vicolo cieco.-
-Penso di potertene far uscire e non farti perdere tempo su di una pista sbagliata. Ti diró subito
che sono giunto alla conclusione che chi ha ucciso la Donovani non é lo stesso individuo che ha
assassinato le altre tre.-
-Ne sei sicuro? Da cosa lo deduci?-
-Ne ho la certezza assoluta e per tre ragioni inconfutabili. Uno: il colpo alla nuca é stato inferto
da un corpo sferico ma a contorno perfettamente regolare e non frastagliato come nei casi
precedenti, inoltre ha un diametro maggiore di un centimetro abbondante. Due: L´arma del
delito non é stato uno stiletto a sezione triangolare ma rotonda. Tre: i tagli sul ventre, che nel
caso di quello che tu chiami il Diavolo Verde erano di una precisione direi quasi chirurgica,
come fatti con un bisturi dotato di limitatore di profonditá, in questo caso invece sono molto
irregolari sia in profonditá che nel contorno, come se fossero stati eseguiti da una mano esitante.
Conclusione, l´assassino in questo caso non puó essere stato il Diavolo Verde .-
-Ne hai la certezza assoluta? Guarda che quanto mi hai riferito cambia tutto!-
-Lo so, ma ti confermo che non ho il minimo dubbio su quanto ti ho detto. Ah! E dimenticavo
di dirti che la Donovani non aveva mantenuto nessun rapporto sessuale almeno negli ultimi
quindici giorni.-
-Da cosa lo hai dedotto? Potrebbero essere stati usati profilattici...-
-No! No! L´ho dedotto da un insieme di indizi che sarebbe troppo lungo starti a spiegare.-
Decisamente la situazione era cambiata di colpo e in senso positivo, in primo luogo
perché permetteva di ritornare all´ipotesi del giustiziere per i primi tre casi e poi perché nel caso
della Donovani le indagini si potevano orientare su basi di logica seguendo schemi tradizionali.
Fu costretto ad ammettere, malgrado l´iniziale simpatia che aveva suscitato in lui Giorgio
Donovani, che il sospetto numero uno, e per il momento l´unico, era proprio il marito di
Franca, non ce n´erano altri in vista.. Ma c´era dell´altro a mettergli una pulce nell´orecchio.
Giorgio Donovani aveva trascorso i due ultimi fin di settimana in Villa dei Castagni con la
moglie e i due coniugi li avevano passati in castitá assoluta. Un uomo giovane e vigoroso
normalmente ha delle esigenze sessuali da soddisfare, va bene che il sex-appeal di Franca era
pressocché inesistente, ma di notte, allo scuro sotto le lenzuola tutti i gatti sono bigi. É proprio il
caso di dire, gatta ci cova. Probabile l´esistenza di un´amante.
Avrebbe orientato le indagini in quella direzione senza perder tempo. E Cesarini non
perse tempo. Si attaccó immediatamente al telefono per mettersi in contatto con Fausto
Andreoli, suo amico e collega che comandava una sezione importante nella Questura di Milano.
Avevano studiato insieme e fra loro era rimasta una solida amicizia. Fausto Andreoli disse senza
preamboli
-Non é Natale né il mio compleanno. Se mi hai telefonato é perché ti serve qualcosa. Di che si
tratta?-
-Mi servono urgentemente, no!, urgentissimamente, informazioni dettagliate su Giorgio
Donovani, abita in Via Ladislao, 124 ed é dirigente di una societá, la Frascani, via Duretti, 69.
Fammi sapere al piú presto vita e miracoli di questo tizio, che ne dicono i vicini, il suo tenore di
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