12 anno accademico 2011/<strong>2012</strong> link journal 1/<strong>2012</strong> In questa crisi economica, provocata da eventi esterni al nostro Paese, occorre poi consapevolezza rifuggendo gli atteggiamenti di difesa degli interessi corporativi e delle "rendite di posizione". Sarà così assicurata la stabilità ed il rafforzamento di quel bene supremo per la nostra civiltà che é il cuore del principio della democrazia e che solo il buon funzionamento delle assemblee rappresentative, e in primo luogo del Parlamento nazionale, sono in grado di assicurare. Per queste ragioni, ritengo che molto opportunamente e saggiamente avete voluto dedicare la lectio magistralis di quest'anno al tema dell'università di fronte alla sfida del cambiamento globale. Le università hanno giocato un ruolo decisivo nella storia della cultura occidentale. Questa istituzione fondamentale è nata in Italia e ha sempre avuto l’ideale di insegnare agli studenti non solo dottrine e saperi, ma anche il modo con cui quelle conoscenze sono state acquisite e progrediscono. Un ponte tra scuola e vita. Un compito centrale di illuminismo per l’uomo, nella intricata foresta della vita; un sistema di idee vive, che ogni epoca deve possedere e insegnare. Oggi le sedi di produzione dove si creano, si scambiano e si trasmettono i saperi sono molteplici. Le università, pertanto, devono essere più attente alle realtà in evoluzione immergendosi nelle componenti sociali e civili e nelle esperienze di vita. Oggi c'è necessità di maggiore duttilità ed elasticità delle Istituzioni di formazione per governare nuovi modelli e anticipare progetti. Il sistema degli atenei deve essere aperto alla piena attualità, operando immerso nel dinamismo della vita. Se cultura e professioni rimanessero isolate – con alterigia e presunzione – senza contatto con l’incessante fermento, il sapere diverrebbe anchilosato. La classe dirigente moderna deve avere capacità di prevedere, per quanto possibile, l'evoluzione dei mercati globali come pure degli ordinamenti politici e sociali. Ancora più che nel passato, oggi è infatti imprescindibile avere una solida preparazione universitaria per anticipare i sempre più repentini cambiamenti della società. Cari studenti, guardate con serenità al ruolo che potranno avere le istituzioni repubblicane per il futuro del nostro Paese. Solo dal loro corretto e soprattutto libero e partecipato funzionamento, potrà derivare anche in futuro la piena legittimazione delle Istituzioni pubbliche presso la nostra cittadinanza. Le vostre opinioni meritano la massima considerazione: saranno le idee della futura classe dirigente. Credete nella cultura e nella buona preparazione. Per questo vi sprono allo studio e all'impegno civile: sono le qualità essenziali per conseguire ogni traguardo di vita. Il futuro potrà esservi amico se sarà solido, se sarà credibile ma anche se torneranno a imperare quei valori come l'equità e la solidarietà che troppo spesso vengono oggi accantonati. Cari giovani, non fatevi mai prendere dallo sconforto; raggiungere certi obiettivi è un vostro diritto, ma è vostro dovere conquistarli, giorno dopo giorno, spesso con fatica e spirito di sacrificio. Non esistono successi facili, esistono mete da raggiungere e raggiungibili solo con impegno e grande volontà di riuscire. E non mi riferisco ad obiettivi necessariamente ambiziosi; ciascuno può scegliere quello che è più confacente alle proprie idee, alle proprie possibilità, alle proprie inclinazioni. Ma, scelta la via da seguire, va percorsa fino in fondo, con tenacia, determinazione, voglia di superare piccoli e grandi ostacoli, anche quelli che possono apparire insormontabili. Continueremo a dialogare insieme, allargheremo i nostri orizzonti, riusciremo a creare nuove prospettive. La politica è e deve essere sempre al vostro servizio. Se non riuscirà ad esserlo, avrà fallito nel suo principale scopo, e cioè quello di essere sensibile alle volontà ed istanze di cambiamento della società da parte della sua nuova classe dirigente, di cui voi sarete i rappresentanti. Vi formulo, infine, con sincera vicinanza, i miei più calorosi auguri per l'anno accademico che si apre. Dichiaro aperto l'anno accademico 2011/<strong>2012</strong>
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