15.06.2013 Views

Gennaio-marzo 2012 - Link Campus University

Gennaio-marzo 2012 - Link Campus University

Gennaio-marzo 2012 - Link Campus University

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

28<br />

“... dimostraste che la Patria non era morta. Anzi, con la vostra decisione,<br />

ne riaffermaste l’esistenza. Su queste fondamenta risorse l’Italia!<br />

I combattenti dell’isola dimenticata<br />

L’importanza della memoria<br />

come radice dell’identità europea<br />

Lo scorso 17 <strong>marzo</strong> il Presidente della Repubblica,<br />

Giorgio Napolitano, parlando davanti alle Camere riunite<br />

ha aperto la solenne celebrazione per i 150 anni<br />

dell’Unità d’Italia, ripercorrendo brevemente la storia della<br />

nostra giovane democrazia. Si è soffermato sul Risorgimento,<br />

ma anche sul periodo della seconda guerra mondiale e della<br />

Resistenza, indicandola come momento fondante sia della<br />

nuova Repubblica Italiana, che del percorso che nel giro di<br />

pochi anni avrebbe portato alla creazione della Comunità Europea.<br />

Nel 1944 venne fondato clandestinamente a Milano il<br />

Movimento federalista europeo, che sotto la spinta di Altiero<br />

Spinelli strinse contatti con gruppi di resistenti in varie nazioni<br />

d’Europa occupate dai nazisti, e iniziò la formazione politica<br />

di personaggi come Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer e<br />

Robert Schuman. Questi ultimi, tutti cattolici, oppositori del<br />

totalitarismo e convinti europeisti, nel secondo dopoguerra si<br />

fecero promotori della creazione di una nuova Europa che<br />

fosse in grado di superare le fratture e gli odi di un conflitto<br />

Andrea Villa, <strong>Link</strong> <strong>Campus</strong> <strong>University</strong><br />

europa link journal 1/<strong>2012</strong><br />

che l’aveva prostrata. Nonostante la centralità di tale periodo<br />

per la storia contemporanea va purtroppo evidenziata la persistenza<br />

di lacune e dimenticanze nella memoria collettiva e<br />

nella ricerca storiografica. In particolare a lungo è stato dimenticato<br />

il contributo di tanti militari italiani che, mantenendo<br />

fede al giuramento prestato, rifiutarono di arrendersi<br />

ai nazisti e morirono combattendo, non soltanto in Italia ma<br />

anche nei Balcani, in Corsica, nelle isole dell’Egeo e in altre<br />

località lontane presidiate dalle nostre truppe.<br />

Nel 2001 l’allora Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, si<br />

recò a Cefalonia per rendere omaggio alla Divisione Acqui e<br />

ne celebrò il sacrificio con queste parole: «dimostraste che la Patria<br />

non era morta. Anzi, con la vostra decisione, ne riaffermaste l’esistenza.<br />

Su queste fondamenta risorse l’Italia».<br />

Eppure diverse pagine di questa storia sono finite nel dimenticatoio<br />

e rimangono pressoché sconosciute ai più, a cominciare<br />

dalle vicende del presidio italiano sull’isola di Lero dove<br />

si verificò uno dei primi episodi di resistenza militare ai tedeschi<br />

e dove, per la prima volta, le truppe italiane e britanniche<br />

iniziarono a collaborare.<br />

Lero, isola dalle alte coste frastagliate che si trova di fronte<br />

alla Turchia, apparteneva all’Italia dal tempo della guerra italoturca<br />

del 1912 ed era stata annessa direttamente al Regno.<br />

Sfruttandone le insenature, simili a laghi circondati da alture,<br />

Mussolini aveva deciso di stabilirvi la più importante base aeronavale<br />

del Mediterraneo Orientale.<br />

Nella baia di Lakki, sulla costa occidentale, vennero create ex<br />

novo istallazioni in grado di ospitare idrovolanti e sommergibili<br />

e una città dotata di palazzine, torri civiche, un teatro e un palazzetto<br />

dello sport progettati dagli architetti Petracco e Bernabiti,<br />

secondo i canoni del Razionalismo. Nell’estate 1943 la<br />

base era presidiata da circa ottomila soldati italiani, tra ma

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!