Gennaio-marzo 2012 - Link Campus University
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europa<br />
link journal 1/<strong>2012</strong> 29<br />
rinai, fanti e avieri. Dopo l’Armistizio dell’8 settembre e la<br />
capitolazione di Rodi e Kos, Lero, per la sua importanza strategica,<br />
divenne l’obiettivo primario dei tedeschi e degli inglesi:<br />
questi ultimi il 12 settembre vi sbarcarono in fretta e furia un<br />
contingente di un migliaio di uomini.<br />
Dal 26 i cacciabombardieri della Luftwaffe iniziarono cicli<br />
quotidiani di attacchi per colpire le postazioni di artiglieria sui<br />
monti, le batterie costiere ma anche i porti e le città, provocando<br />
ovunque distruzioni e morte. Dopo un mese di bombardamenti<br />
aerei i villaggi, le caserme, i campi, le colline erano<br />
sconvolti dalle esplosioni, la terra era disseminata di crateri e<br />
i difensori erano stremati. Il 12 novembre scattò l’attacco decisivo<br />
che ebbe culmine nello sbarco di un convoglio navale<br />
tedesco proveniente da Kos.<br />
Nel pomeriggio dello stesso giorno alcuni aerei da trasporto<br />
Ju52 sganciarono da bassa quota 500 paracadutisti, la metà<br />
dei quali perì ancor prima di toccare terra. Un secondo lancio<br />
consentì ai tedeschi di occupare il centro dell’isola, tagliando<br />
in due il sistema difensivo approntato da italiani e inglesi, i cui<br />
ufficiali peraltro faticavano a comprendersi e a collaborare. Si<br />
scatenarono scontri isolati che videro numerosi episodi di<br />
eroismo, testimoniati dall’impressionante numero di riconoscimenti<br />
concessi ai difensori: sette Ori al V.M., sessantacinque<br />
Argenti e numerose medaglie di bronzo. Gli italiani<br />
ebbero trecento caduti; dodici ufficiali furono fucilati dai tedeschi<br />
dopo la resa, per rappresaglia; gli ammiragli Mascherpa<br />
e Campioni vennero consegnati ai fascisti che con un processo<br />
farsa li condannarono a morte nel maggio 1944; mentre<br />
centinaia di prigionieri furono avviati alla deportazione nei<br />
Lager nazisti. L’Università <strong>Link</strong> <strong>Campus</strong> ha avviato una ricerca<br />
negli archivi italiani e inglesi per ricostruire la vicenda,<br />
che ha già offerto singolari risultati: tra tutti, il fatto che le lettere<br />
scritte dai soldati italiani e abbandonate sull’isola sono<br />
state salvate e conservate da cittadini greci che prima della<br />
guerra avevano frequentato le scuole, gestite dalle suore missionarie,<br />
e conosciuto le numerose famiglie di civili italiani che<br />
vivevano nei pressi della base.<br />
Un’altra importante fonte storica è rappresentata dai diari e<br />
dalle foto che numerosi tedeschi hanno di recente consegnato<br />
al piccolo museo di Lero. Si sono così avverate le parole che<br />
nel 1951 l’On. Leonetto Amadei, allora presidente della Corte<br />
Costituzionale, pronunciò incontrando i reduci dell’Egeo:<br />
«I fatti d’arme passano, i valori umani restano e sono questi che dobbiamo<br />
trasmettere ai giovani. Sull’isola era penetrata nell’animo di tutti<br />
noi l’idea forza di un domani di libertà, di progresso, di giustizia, di<br />
pace, in cui il nostro paese fosse amico degli altri, di nessun servo. Chi<br />
meglio di noi può parlare di pace, di collaborazione tra i popoli».