Gennaio-marzo 2012 - Link Campus University
Gennaio-marzo 2012 - Link Campus University
Gennaio-marzo 2012 - Link Campus University
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
20<br />
in primo luogo tecnologica, quale leva di competitività nell’ottica<br />
della sostenibilità e dell’internazionalizzazione;<br />
• indirizzare e sostenere l’attività di ricerca scientifica,<br />
coerentemente con gli attuali modelli di innovazione tecnologica,<br />
e soprattutto l’utilizzo delle nuove conoscenze così generate<br />
a scopi applicativi nella molteplicità delle strutture e<br />
dei processi economici e sociali;<br />
• affrontare, attraverso la ricerca e l’innovazione, le<br />
grandi problematiche sociali, da quelle connesse all’invecchamento<br />
della popolazione a quelle della sicurezza a livello individuale<br />
e sociale;<br />
• ridefinire la struttura e le modalità operative del si-<br />
Il secolo appena iniziato sarà il secolo dello straniero per<br />
eccellenza. Ma chi è lo straniero? Il turista che visita il nostro<br />
Paese? Il migrante costretto a lasciare la propria patria<br />
a causa della povertà e delle guerre? O il malvivente in<br />
cerca di un luogo dove sia più facile delinquere e dove l’eventuale<br />
punizione sia meno dura che a casa sua?<br />
Il turista è certo straniero ma, a parte forse qualche inconveniente<br />
di viabilità nei nostri centri storici, non costituisce un<br />
problema quanto una risorsa. Gli immigrati invece, spesso<br />
identificati tout court con i delinquenti, un problema lo sono<br />
eccome. Lo sono soprattutto in quanto ‘diversi’ per il colore<br />
della pelle, la lingua, i costumi, i valori. Tutto ciò che li riguarda<br />
ci è estraneo ed è dunque, in qualche modo, pericoloso.<br />
L’antropologo Claude Lévi Strauss affermava che<br />
Anna Maria Cossiga, <strong>Link</strong> <strong>Campus</strong> <strong>University</strong><br />
italia link journal 1/<strong>2012</strong><br />
stema dell’istruzione e della formazione a tutti i livelli, da<br />
quello primario a quello post-laurea, in modo da fornire le tipologie<br />
di conoscenze e di competenze richieste dalla Società<br />
della Conoscenza, riassumibili in termini di multidisciplinarietà,<br />
di orientamento alle metodologie e al problem solving, di<br />
integrazione fra processi di apprendimento ‘teorico’ e di applicazione<br />
in contesti ‘reali’.<br />
Preme sottolineare come la definizione e l’attuazione di queste<br />
linee di azione richiedano l’assistenza di una visione sul futuro<br />
a medio-lungo termine della società italiana, che sia condivisa<br />
da tutti i suoi stakeholder e ne indirizzi la formulazione di strategie<br />
e l’operatività.<br />
Immigrazione e (s)fiducia nella politica<br />
“l’atteggiamento più antico […] consiste nel ripudiare puramente e semplicemente<br />
le forme culturali – morali, religiose, sociali, estetiche – che<br />
sono più lontane da quelle con cui ci identifichiamo. Dire “Abitudini di<br />
selvaggi”, o “da noi non si fa così”, sono altrettanti reazioni grossolane<br />
che esprimono (…) la stessa repulsione di fronte a modi di vivere, di<br />
pensare o di credere che ci sono estranei”.<br />
Forse per questo, come sosteneva Rousseau, la civiltà è stata<br />
fondata da chi ha costruito il primo recinto. E non per raggruppare<br />
il bestiame, bensì per separare il proprio terreno da quello<br />
dell’altro, lo ‘straniero’, il possibile ‘nemico’.<br />
Eppure, come sostiene Jean Danielou, storico e teologo francese,<br />
il passo decisivo l’umanità lo ha fatto quando “lo straniero<br />
da nemico è divenuto ospite”.<br />
Sono questi i due atteggiamenti cui la politica, l’Arte di go-