Gennaio-marzo 2012 - Link Campus University
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editoriale<br />
editoriale<br />
<strong>Link</strong> <strong>Campus</strong>:<br />
la conoscenza, il mondo<br />
Un treno affollato, una valigia di cartone legata,<br />
abbracci, lacrime, un’infinita tristezza.<br />
Abbiamo rivisto tante volte le<br />
scene della nostra emigrazione. Per vivere, riuscire<br />
a mangiare, si andava altrove. Lontano. Si cambiava<br />
spesso continente, sempre abitudini e cultura.<br />
Nel pieno di una crisi acuta che fa perdere posti<br />
di lavoro e reddito, che fa vacillare le certezze materiali<br />
e immateriali che ci siamo costruiti in tanti<br />
anni, potremmo riprendere il treno? Oggi in Italia<br />
mangiamo tutti, di solito molto più di un pasto al<br />
giorno. E i vestiti, una casa, magari modesta, non<br />
mancano. Ma la speranza di futuro un po’ si: opportunità<br />
di lavoro qualificato, soddisfazioni professionali,<br />
riconoscimento del merito, possibilità<br />
di migliorare la propria condizione, queste le aspirazioni<br />
spesso frustrate.<br />
E allora molti giovani, soprattutto se hanno studiato<br />
‘bene’ e vogliono continuare a farlo o intendono<br />
mettere a frutto la loro fatica accademica,<br />
sono tentati di andare a realizzare la loro speranza<br />
altrove, all’estero.<br />
Noi, che siamo sempre stati una Università internazionale,<br />
proprio in queste settimane siamo divenuti<br />
a tutti gli effetti una Università italiana,<br />
dopo averlo fortemente voluto ed esserci a lungo<br />
battuti per questo riconoscimento. Siamo impazziti?<br />
Che senso ha?<br />
Beh, intanto non smettiamo certo di essere una<br />
Università internazionale!... Ma non voglio limitarmi<br />
a questa risposta. Non si tratta di mantenere<br />
i piedi in due staffe o di utilizzare ‘due forni’ per<br />
cuocere il nostro pane. Voglio dire qualcosa di più,<br />
perché c’è di più, c’è che <strong>Link</strong> <strong>Campus</strong> <strong>University</strong><br />
scommette sull’Italia.<br />
Vanna Fadini, Presidente della Società di Gestione della <strong>Link</strong> <strong>Campus</strong> <strong>University</strong><br />
link journal 1/<strong>2012</strong><br />
Nessun ridicolo sciovinismo, ma alcune ragioni:<br />
innanzitutto, questo è un Paese con radici<br />
profonde e risorse umane capaci da sempre di risollevarlo<br />
da qualsiasi momento di crisi. E’ sempre<br />
stato tra i protagonisti della Storia. E’ un Paese ad<br />
identità forte, che trasmette ai suoi prodotti e che<br />
usa per attrarre. Generiamo seduzione. Non sarà<br />
sempre con la stessa intensità, ma nessuno è perfetto;<br />
poi, nel pieno di una omogeneizzazione<br />
delle economie, della globalizzazione dei mercati,<br />
esiste un ‘altrove’? Voglio dire che in questo<br />
mondo non tutti hanno il ‘giardino’ sotto casa, ma<br />
tutti, proprio tutti, hanno tracciati, sentieri, strade<br />
che possono raggiungerlo. Perché non incamminarci<br />
da casa nostra? Fuori di metafora, se l’Occidente<br />
ha destini intrecciati, interdipendenti, come<br />
le borse e i mercati ci ricordano ogni giorno, cosa<br />
cambia ad affrontare gli ostacoli per lo sviluppo<br />
qui da noi, con il vantaggio di usare strumenti, risorse,<br />
potenzialità che conosciamo bene? Hic rhodus,<br />
hic salta… senza troppe delocalizzazioni;<br />
ancora, non ‘emigrare’ non vuol dire stare<br />
fermi. L’esperienza del viaggio, dello scambio,<br />
dell’esperienza ‘lontano da casa’ è vitale per qualsiasi<br />
curriculum e <strong>Link</strong> <strong>Campus</strong> l’incoraggia,<br />
l’aiuta. Ma a noi piace Marco Polo. Anni di viaggio<br />
non lo hanno reso meno italiano e hanno portato<br />
grandi vantaggi all’economia veneziana. Non è diventato<br />
un ‘professionista’ cinese!<br />
Scommettere sull’Italia (e cercare di vincere la<br />
scommessa…) certo non è una passeggiata. C’è da<br />
fare molto lavoro per qualificare sempre di più le<br />
risorse umane di questo Paese, per tradurre in fatti<br />
le potenzialità. Se avrete la pazienza di dare uno<br />
sguardo alla tabella pubblicata, vi renderete conto<br />
di quanta strada ci sia da fare.