deMOcrAzIA epArtecIpAzIOne - Federazione Trentina delle ...
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11 GIUGNo<br />
Assemblea<br />
<strong>Federazione</strong><br />
<strong>Trentina</strong> della<br />
Cooperazione<br />
parola giusta per affrontare il futuro:<br />
generosità.<br />
Il futuro va costruito oggi, ma oggi<br />
vanno affrontati anche i nodi del<br />
presente.<br />
Ne siamo perfettamente consapevoli.<br />
Sui “nodi” ci interroghiamo ad<br />
ogni nostra riunione. Le crisi, quella<br />
che sta vivendo non solo il nostro<br />
Paese ma la Grecia, la Spagna… fa<br />
emergere difficoltà e debolezze, come<br />
la bassa marea fa emergere gli scogli<br />
nascosti dal mare. Che fare? Tirare le<br />
orecchie ai direttori? Burocratizzare<br />
i controlli? Costringere i presidenti<br />
a cercare percorsi più attenti? Penso<br />
sia inutile mettere gli uni contro gli<br />
altri o fare processi. I nodi si sciolgono<br />
nella Cooperazione, insieme. Chi<br />
è un buon cooperatore è disponibile<br />
a trovare una strada “insieme” agli<br />
altri.<br />
Alcuni esempi: il vino.<br />
Ecco, cosa è accaduto? Vanno in<br />
crisi piccole realtà, perché si erano<br />
allontanate dalla flotta volendo far<br />
da sole, perché il mare era tranquillo.<br />
Oppure cantine che già grandi<br />
hanno tentato un passo più lungo<br />
della gamba. Quando è venuta la<br />
tempesta le barche si sono trovate<br />
impreparate, smarrite, travolte. Il<br />
vino è una grande realtà che deve<br />
riposizionare la sua strada. Tre cantine<br />
su 13, il venti per cento circa,<br />
hanno accusato la crisi. Molto, ma<br />
realtà affrontabili.<br />
Quindi?<br />
Quindi, la flotta non deve disperdersi.<br />
Quindi significa che non bisogna<br />
perdere di vista la necessità di fare<br />
sistema, nonostante le intuizioni o<br />
le ambizioni legittime. Il sistema<br />
va rafforzato, continuamente. Ma<br />
sono in crisi anche colossi produttivi<br />
come la Toscana, il Piemonte,<br />
IN PRIMO PIANO | democrazia e partecipazione<br />
“quindi”, anche l’atteggiamento<br />
dell’opinione pubblica, degli operatori<br />
economici, <strong>delle</strong> categorie deve<br />
essere più attento.<br />
Reazioni più salde, meno emotive,<br />
par di capire, ma in che senso?<br />
Nel senso che in una realtà vasta e<br />
complessa come la Cooperazione,<br />
con quasi 600 aziende, il fatto che<br />
vi sia una quota di difficoltà mentre<br />
è in crisi tutto il mondo economico,<br />
deve suscitare certo impegno a<br />
reagire, ma senza stracciarsi le vesti.<br />
Non è il fallimento del sistema cooperativo.<br />
E’ una febbre che colpisce<br />
anche i migliori. Perché, se poi guardiamo<br />
il quadro complessivo, sul<br />
piano del lavoro la Cooperazione<br />
ha tenuto, i fatturati hanno tenuto.<br />
Emerge una cooperazione a macchia<br />
di leopardo.<br />
Ci sono settori che soffrono di più,<br />
si delineano orizzonti nuovi. Il settore<br />
dei consumi tiene, ma la crisi<br />
ha spinto anche i più grossi – Cavit,<br />
Mezzacorona, LaVis – a mettersi<br />
in rete.<br />
A volte gli scossoni sono positivi.<br />
E’ il momento in cui tutto il settore<br />
agricolo deve ritrovare modelli produttivi<br />
più elastici, ma anche “fare<br />
sistema” in modo più deciso. Se<br />
siamo bravi e veloci ne usciremo più<br />
forti di prima.<br />
La crisi porta dunque ad un ripensamento<br />
non solo sul sistema, ma<br />
anche sui “contenuti”, sui modi di<br />
produzione.<br />
I legami fra prodotto e territorio<br />
vanno approfonditi. Vi sono problemi<br />
di scala estremamente diversi:<br />
le mele si confrontano con una<br />
immensa produzione nazionale e<br />
internazionale, non possono essere<br />
vendute tutte nei negozietti o<br />
nei banchetti ai lati della strada, o<br />
9<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0<br />
trasformate in marmellate per gli<br />
agritur. Il latte invece – di produzione<br />
limitata – non può essere industriale,<br />
è “nostro” dobbiamo esserne<br />
orgogliosi, valorizzarlo e berlo “noi”,<br />
anche per sostenere il Trentino, il<br />
territorio, il lavoro.<br />
Piste diverse.<br />
E per seguirle occorre una classe<br />
dirigente articolata, consapevole.<br />
Prepararla è il nostro primo compito.<br />
Non ci sono scorciatoie. Noi<br />
chiediamo, anche alla Provincia che<br />
a fronte di una partecipazione così<br />
ampia… 600 consigli <strong>delle</strong> cooperative<br />
diffusi in tutte le valli trentine…<br />
non si riducano le cooperative solo<br />
ad esecutrici di direttive altrui. La<br />
nostra idea di Trentino (non solo di<br />
Cooperazione) è di rendere responsabili<br />
tutti i cittadini. Non può essere<br />
un’idea di centralismo, o di dirigismo.<br />
Il valore, la diversità, l’autonomia<br />
del Trentino si basano su questa<br />
idea di comunità partecipata. Ed è<br />
questo il valore della Cooperazione.<br />
Non è stata solo partecipazione. Ci<br />
sono stati anche interventi concreti.<br />
Se ne è scritto molto. Abbiamo lavorato<br />
bene sui mutui anticrisi, con<br />
una quota del 90 per cento, ci siamo<br />
assunti i rischi <strong>delle</strong> maggiori sofferenze<br />
<strong>delle</strong> casse rurali. Anche nel<br />
consumo, nonostante le difficoltà<br />
che talvolta ci creiamo da noi stessi<br />
(i contrasti fra alcune cooperative e<br />
Sait) il sistema è cresciuto e i negozi<br />
di vicinato, proprio nella crisi, hanno<br />
mostrato il loro ruolo insostituibile.<br />
Quattrocento piccoli negozi sul territorio.<br />
Che nella crisi hanno superato i<br />
loro esame di maturità. Pur con il<br />
portafoglio alleggerito, le genti <strong>delle</strong><br />
nostre comunità hanno continuato<br />
ad andare nelle loro botteghe. Perché