deMOcrAzIA epArtecIpAzIOne - Federazione Trentina delle ...

Il senso forte di appartenenza che
lega la Cassa Rurale di Fiemme al suo
territorio non è solo sociale ed economico,
ma va alle radici più profonde
della Comunità: alla sua memoria,
alla sua sensibilità, al suo ruolo. Ne
costituisce conferma, proprio mentre
la Magnifica Comunità sta ultimando
il restauro del suo splendido
edificio a Cavalese, l’acquisto e il
restauro da parte della Cassa Rurale,
di una grande (155x117) e importantissima
tela. Si tratta dell’“Addolorata
al cospetto del Cristo morto”
di Cristoforo Unterperger, di proprietà
di un collezionista e restauratore
romano. Messa all’asta l’opera
rischiava di andare perduta per
Fiemme se la Cassa Rurale non fosse
intervenuta perché, come ha scritto
il presidente Goffredo Zanon, “una
collettività si contraddistingue anche
per la cultura, le radici storiche, la
sensibilità verso il mondo dei suoi
ARTE IdEE TERRITORIO
artisti... Di fronte alla sicura evenienza
che la nostra valle avrebbe perso
per sempre un capolavoro di assoluto
prestigio era nostro dovere impedire
che ciò avvenisse. Ed ora con soddisfazione
ed orgoglio viene offerto alla
visione di tutta la nostra gente, nella
speranza di aver fatto cosa gradita,
giusta e condivisa”.
La scelta dell’acquisto non poteva
essere più felice. Cristoforo
Unterperger non è soltanto uno fra
i più grandi artisti di una valle che
può vantare grandi, antiche e recenti,
tradizioni pittoriche, ma è anche
il segno dei collegamenti vastissimi,
europei, di Fiemme. Già sono noti
quelli con Venezia, ma Unterperger
si spinge oltre. Nasce infatti a
Cavalese nel 1732, poi gli studi li
compie a Vienna, viene chiamato a
Roma dove opera alla corte pontificia.
Va a Genova, ma Caterina II di
Russia lo chiama a San Pietroburgo
CULTURA COOPERATIVA
addoLorata
daVanti aL
cristo morto
Un’acquisizione importante per la comunità della Cassa Rurale di Fiemme
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C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0
dove opera per dieci anni. Muore a
Roma nel 1798.
La tela però non è importante solo
per la memoria storica che rappresenta,
ma per la sensibilità che esprime.
L’opera infatti, pur nella sua
drammaticità, trasmette un’atmosfera
di speranza, con emozioni che si
equilibrano in un’armonia neoclassica.
Non sono frequenti – nei soggetti
religiosi – simili intensità armoniose,
anche per il bilanciamento cromatico
dei colori che le sorregge. Ed è
questo, in fondo, il ruolo culturale
che una comunità deve essere indotta
– aiutata – ad esprimere: serbare
la memoria per farne una scuola di
comportamento, di stile, di apertura,
di ascolto.
Questa tela antica costituisce così
una caparra importante per il ruolo
che Fiemme è chiamata a svolgere
nella modernità e nel futuro
(f.d.b.).