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NEWSCOOP CITTA’ APERTA 21 SOCI 19 COLLABORATORI 259 MILA EURO FATTURATO COOperariaMO per COnOSCerCi Pubblichiamo la lettera che ci ha inviato Bruna Travaglia a nome del consiglio di amministrazione della cooperativa sociale “Città Aperta” di Rovereto. Fra i vari “corpi” che formano la cooperazione trentina ce n’è uno del tutto particolare che credo sia poco conosciuto dagli altri che, giustamente, presentano e danno visibilità alla “tradizione”: cooperative di consumo, casse rurali, vitivinicole, sociali ad indirizzo assistenziale ed educativo. Fra questa ultime, dal 2002, opera, con grande professionalità, ma anche con un po’ di fatica, una cooperativa “di tutti i colori”, forse unica, almeno sul nostro territorio, nel suo genere: i suoi soci appartengono alle più diverse nazionalità ed operano, assieme a soci volontari e non soci, nel mondo della mediazione (non solo linguistica), delle traduzioni, delle certificazioni. Lavorano con enti pubblici e privati. L’Azienda sanitaria, per esempio, ha apprezzato da tempo quanto sia importante che paziente e medico si capiscano “al volo” e quanto spesso gli interventi di familiari “parlanti italiano” possano essere addirittura di ostacolo; le scuole, finanziamenti permettendo, vogliono investire sull’accompagnamento di studenti e familiari che spesso sono catapultati in un ambiente molto diverso dal loro. I consultori familiari devono affrontare problemi derivanti soprattutto dallo scoramento delle seconde generazioni: i giovani non hanno più radici certe, dilaniati fra una cultura (vicina) che li tenta verso una vita apparentemente comoda e una tradizione di famiglia (spesso ormai troppo lontana) che li vorrebbe più rispettosi della cultura e della storia da cui provengono. I dipartimenti di igiene mentale stanno constatando come un operatore-mediatore possa contribuire, conoscendo lingua, mentalità e usi del paziente, a ricomporre piccoli disagi, ma anche ferite apparentemente insanabili (si pensi alla grande solitudine patita soprattutto dalle donne) con effetto positivo sia sui diretti interessati che sull’intera società. Il servizio svolto presso la Provincia, Ufficio Cinformi (nella foto), ha dato impulso ad un senso di maggiore rispetto verso chi si presenta per varie pratiche (soggiorno, ricongiungimento, lavoro). Questo “silenzioso” servizio che la nostra cooperativa offre è forse uno dei più importanti fra quelli, e sono tanti, che contribuiscono al buon inserimento dei cittadini provenienti da altri stati. Attraverso i nostri operatori infatti i cittadini migranti si sentono accolti dalle istituzioni percependo attenzione e rispetto. Diminuiscono i tempi burocratici per qualsiasi genere di pratica; negli ospedali e negli ambulatori non si sentono più soli. Fin dall’inizio dei percorsi scolastici, i genitori possono comprendere da chi e con quali modalità i loro figli saranno seguiti. Pare quindi appena il caso di evidenziare come tutto questo contribuisca a far abbassare la naturale diffidenza 32 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0 e chiusura che “prende” ogni persona costretta ad affrontare mondi diversi, abitudini sconosciute. Ecco perché crediamo che questa via sia una delle tante sfaccettature di una “buona integrazione”. I nostri operatori e gli enti che ci hanno dato fiducia hanno fatto la loro parte. Ma ci sono altri ambiti da scoprire: pediatri e medici di base, professionisti e forse la stessa cooperazione. Essa è stata determinante nel far comprendere il senso di “solidarietà applicata” più di cento anni fa fra chi, allora, era in difficoltà. Ora si potrebbe provare, ed è solo un esempio, a introdurre nel nostro mondo cooperativo elementi di conoscenza di tanti mondi sconosciuti ma portatori di valori, di diversità da scoprire, di tradizioni che se conosciute troveremmo spesso simili alle nostre, di ricchezze umane da valorizzare. Almeno da rispettare. Siamo pronti? Ai tempi don Guetti ci credette e cambiò il volto della nostra terra facendo emergere il senso anche economico della solidarietà: chi vuole ora rimettersi in gioco perché la diffidenza (la stessa che animava le “brave” famiglie di allora che difendevano il poco che avevano con unghie e con denti) si trasformi, ancora una volta, dando spazio alla curiosità, alla fiducia, alla considerazione dell’altro come “unico” da avvicinare e come mano da stringere? Bruna Travaglia
“ ” Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival dell’Economia i nuovi padroni dei vapori sono i padroni dell’attenzione, coloro che controllano i media, i programmi di maggiore ascolto. Contano oggi molto di più di chi detiene il capitale fisico. La COOperaziOne aL FeStivaL Archivio Festival dell’Economia – Hugo Munoz Il tema: “Informazioni, scelte e sviluppo”. Giorni: 3-6 giugno. Obiettivo: conoscere, capire, approfondire. E’ il quinto Festival dell’Economia a Trento. Anche quest’anno la Cooperazione Trentina prenderà parte alla manifestazione proponendo una conferenza sabato 5 giugno, ore 15, nella sala Don Guetti di Cassa Centrale Banca. Coordinata da Andrea Turri, si intitola “Scelte finanziarie consapevoli: come l’informazione può contribuire a renderle responsabili e sostenibili”. Relatori Carlo Borgomeo, Mario Crosta, Enrico Salvetta e Alessandra Vescovi. Sempre sabato, ore 12, alla sala della Fondazione Caritro si terrà il convegno di Euricse. Si analizzerà come il credito cooperativo, grazie al suo radicamento nel territorio, abbia superato la crisi Archivio Festival dell’Economia – Agf Bernardinatti di fiducia tra banche e clienti. Relatori: Giovanni Ferri, Silvio Goglio e Marialucia Stefani. Ulteriori occasioni di scambio saranno i tre Caffè scientifici, organizzati dal Tavolo d’ambito delle Associazioni giovanili di categoria (tra cui i Giovani Cooperatori), dove si potranno incontrare in modo più informale alcuni relatori. Barycentro (delle cooperative Delfino e Samuele), Mandacarù e La Coccinella saranno impegnate nell’organizzazione del ristoro e di laboratori per bambini ed adulti in attesa che cominci il Festival. Altre cooperative stanno poi lavorando per preparare il necessario per questo evento, come la Alpi, che sta realizzando i classici grembiuli arancioni (s.g.). 33 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 5 - M A G G I O 2 0 1 0 NEWSCOOP in MeMOria † raFaeLLO DeFLOrian “Perseverate e investite. Non si deve perdere il coraggio”: ecco la lezione lasciata ai giovani imprenditori da Rafaello Deflorian, scomparso all’età di 83 anni. Un messaggio che rispecchia la sua vita di uomo, di cooperatore e di imprenditore. Impegnato come amministratore dal 1965 al 1992 dell’allora Cassa Rurale di Tesero, oggi Cassa Rurale di Fiemme, ha rivestito dapprima la carica di vicepresidente e poi di presidente dell’istituto. Fatti, poche chiacchiere e saldi valori familiari. Ecco cosa lo ha accompagnato in questa esperienza come nell’attività imprenditoriale, che lo ha visto passare, grazie alla sua prontezza e alla sua capacità di intuire i cambiamenti dei tempi, dal settore del giocattolo, con la ditta a gestione familiare ‘Frade’, a quello della lavorazione della materie plastiche, con la fabbrica di raccordi idraulici. Protagonista dello sviluppo economico della valle, è stato decisivo anche per la crescita del comparto turistico, partecipando al lancio della stazione sciistica di Pampeago. † LuiGi Saiani È scomparso all’età di 98 anni Luigi Saiani. Convinto cooperatore, nel 1958 fu fra i primi soci fondatori dell’allora cantina di Serravalle all’Adige, oggi Mori Colli zugna. Ne fu anche presidente dopo Luigi Gioppi, in un momento particolare: toccarono a lui le scelte per consolidare la struttura e soprattutto preparare il terreno per il futuro radicale cambiamento del tipo di uve da produrre. Per l’impegno profuso e la dedizione venne nominato Cavaliere del lavoro. Oggi che la Cantina è in grado di produrre vini straordinari e pluripremiati un giusto riconoscimento deve andare a chi ha creduto in quella che Lorenzo Dellai ha definito come una “avventura di impresa economica ma anche umana”, che ha dato un’anima al territorio. “Saper ascoltare” era il suo credo e in vent’anni ininterrotti alla guida del gruppo lo ha onorato in moltissime occasioni. Luigi Saiani ha trasmesso i valori cooperativi di solidarietà, equità e bene comune e la passione per il suo lavoro e la sua terra al figlio, Paolo, attuale vicepresidente della Cantina.
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