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di Elena Farruggia<br />
b. Mestieri<br />
u baro drom<br />
Mestieri<br />
111<br />
Ninna nanna Rom 17<br />
Come tutte le popolazioni nomadi, gli Zingari sviluppano nel tempo una<br />
grandissima abilità tecnica che consente loro non solo una relativa<br />
autosufficienza economica, ma anche la possibilità di proficui scambi commerciali<br />
con i sedentari con cui vengono in contatto.<br />
E’ necessario inoltre riflettere sull’importanza in ogni attività economica,<br />
sia commerciale che produttiva, dell’intreccio tra le varie culture ed esperienze:<br />
girando tra l’Asia, l’Africa, l’Europa dell’est e Europa occidentale, nel<br />
tempo essi acquisiscono e perfezionano tecniche, conoscenze, abilità, (oltre a<br />
prodotti o addirittura costumi) sconosciute in altri luoghi, che fanno proprie,<br />
che si tramandano da gruppo a gruppo e che diffondono nei loro<br />
spostamenti.<br />
Risultano così nell’Europa preindustriale un tramite importantissimo di commercio<br />
e di scambio culturale, specie nel mondo rurale: pur rimanendo spesso<br />
ai margini dei villaggi (e pur con esempi di diffidenza nei loro confronti)<br />
il loro arrivo come fabbri, calderai, falegnami, commercianti, “veterinari” e<br />
venditori di “rimedi” contro i mali del corpo e dell’anima, oltre che suonatori,<br />
giocolieri, circensi e ammaestratori di animali, è atteso dalla popolazione e<br />
risulta fondamentale per molte delle esigenze materiali dei villaggi stessi o<br />
delle case isolate nelle campagne.<br />
“Secondo l’epoca e il paese, gli Zingari si adattano ai bisogni locali. Riempiono<br />
i vuoti. Là dove la massa dei contadini è priva di artigianato vi portano<br />
il loro ed esercitano dei veri e propri monopoli: nei paesi dove trovano al<br />
loro arrivo un artigianato che corrisponde sufficientemente ai bisogni della<br />
popolazione, cercano altre risorse.” 1<br />
Inoltre proprio le abilità tecniche e l’estrema specializzazione in alcuni<br />
campi (come la lavorazione del metallo o l’allevamento dei cavalli) saranno<br />
in alcuni casi lo strumento di inserimento nel tessuto sociale e di parziale<br />
– o totale – sedentarizzazione di alcuni gruppi di Zingari: è quanto<br />
avviene per l’allevamento dei cavalli in Ungheria, o per i fabbri e i calderai<br />
nell’isola di Corfù (già documentati dal XIV secolo), per i fabbri nell’Italia<br />
meridionale: in Puglia ad esempio alcuni Zingari colpiti da decreto di<br />
espulsione nel 1635 non vennero infine cacciati proprio perché si appurò<br />
che lavoravano tutti come fabbri pagando regolarmente le tasse allo stato:<br />
tengono le loro famiglie, e case in due Città, e Terre, dove fanno l’incolato, e sono nati,<br />
e vivono con le loro mogli, e figli, e portano li pesi conforme tutti l’altri cittadini con