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U BARO VERS 12 SET-OK.p65 - EmScuola

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u baro drom<br />

Mestieri<br />

Sulla porta, però, il violino gli cadde dalle spalle. Lo tirò su e andò dritto da Dio<br />

per chiedergli: “Dio, che cosa significa questo?”<br />

“L’ho fatto per te” gli rispose il Signore. “Così potrai suonare per la gente quand’è<br />

vivace, tenerli di buon umore e evitare che si mettano a litigare.”<br />

“Se è questo che vuoi, allora fai che ci siano più musicisti.”<br />

“Ma chi potrebbe fare il musicista?” chiese Iddio<br />

“Potrebbero farlo gli zingari” rispose san Pietro. “Fai che divertano la gente così<br />

che non si sparga mai sangue quando si beve e si fa festa”.<br />

“Così sia” disse Dio.<br />

E così fu. 11<br />

E infatti la musica zingara ottenne, e ottiene<br />

ancora, l’ascolto fedele e appassionato<br />

negli ambienti sociali più disparati.<br />

Già alla fine del XV secolo la corte del re<br />

Mattia Corvino e della regina d’Aragona accoglieva<br />

Zingari suonatori di liuto; nel 1525<br />

alcuni zingari suonarono la cetra per Luigi II<br />

di Polonia, re di Boemia e di Ungheria. <strong>12</strong><br />

In Europa orientale nel corso dei secoli<br />

XVII, XVIII e XIX la loro presenza appariva<br />

indispensabile nei balli, nelle feste pubbliche<br />

o private, nelle fiere, nelle nozze paesane, nelle<br />

osterie dei villaggi come nei palazzi aristocratici;<br />

suonavano il cimbalo non pizzicando<br />

le corde con le dita secondo l’uso comune,<br />

ma servendosi di un bastoncino di legno; il<br />

tamburino, il violino, la “cobza” (specie di<br />

mandolino a nove corde), il “naiu” (flauto di<br />

Pan). Gli “ursari”, cioè gli ammaestratori di<br />

orsi, si accompagnavano con i tamburelli. 13<br />

Nell’Italia meridionale gli Zingari erano così<br />

abili a suonare e fabbricare lo “scacciapensieri”<br />

che questo semplice strumento ancora<br />

oggi, in Calabria, viene chiamato “tromba<br />

degli Zingari”. 14<br />

In Francia la musica zingara non ebbe tanto uno sviluppo autonomo, ma strettamente connesso all’accompagnamento<br />

della danza: le Zingare ritmavano le loro danze facendo tintinnare campanelli o schioccare<br />

nacchere, o percuotendo un tamburello basco. 15<br />

Per la loro abilità di suonatori, spesso gli Zingari venivano arruolati nelle bande militari francesi; nel<br />

corso della Rivoluzione vi fu un reggimento che addirittura reclutò una banda interamente zingara. 16<br />

104. Mera, Romania<br />

In Spagna per molto tempo, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, salvo alcune eccezioni la<br />

musica gitana rimase per lo più ignorata dai “payos” spagnoli (appellativo con cui i Gitani definiscono i<br />

“non Gitani”) fino alla fine del Settecento; erano soprattutto i viaggiatori stranieri che lodavano musiche<br />

e canti gitani. Nella prima metà dell’Ottocento, invece, i cantanti e i musicisti gitani, girando nelle città e<br />

nei paesi, nelle piazze e nelle osterie in occasione di feste locali e di pellegrinaggi attiravano un pubblico<br />

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