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u baro drom<br />
Mestieri<br />
Attribuire agli Zingari poteri straordinari che consentono di leggere il futuro significa anche, specie in<br />
epoche in cui medicina e magia sono ancora strettamente collegate, riporre fiducia nelle loro capacità di<br />
guarire; per questa ragione (e per la loro effettiva conoscenza di erbe e sostanze medicinali, e addirittura<br />
delle tecniche chirurgiche)) il ricorso alle cure degli Zingari non era praticato solo negli ambienti popolari,<br />
ma diffuso talvolta anche tra l’aristocrazia: in un curioso disegno del XVI secolo, incluso nella Raccolta<br />
di Arras, in cui è raffigurata a mezzo busto una Zingara, la didascalia recita: L’Egiziana che rese salute<br />
mediante arte di medicina al re di Scozia abbandonato dai medici. 5<br />
La loro competenza chirurgica era inoltre così riconosciuta che i chirurghi olandesi nel XVII secolo<br />
facevano a volte il tirocinio presso gli Zingari. 6<br />
Il mestiere delle armi<br />
Per quanto possa sembrare curioso numerosi Zingari, soprattutto nel XVII e XVIII secolo servivano<br />
negli eserciti. Erano ricercati per la loro resistenza, la forza fisica, la conoscenza dei luoghi e in particolare<br />
di sentieri segreti e nascondigli, per<br />
la loro abilità nelle sorprese e nelle<br />
imboscate; ma anche e soprattutto<br />
perché il mestiere delle armi era fortemente<br />
legato alla loro tradizione.<br />
Infatti al loro apparire in Europa<br />
nel XV secolo, gli Zingari si presentavano<br />
frequentemente in bande armate:<br />
la “grande banda” di Sindel,<br />
la banda del Duca Andrea etc. “Le<br />
tappezzerie di Tournai, dell’inizio del<br />
XVI secolo, mostrano Zingari con<br />
un bastone in mano o sulle spalle,<br />
una daga alla cintura, una spada dritta o una sciabola curva. I pedoni e i cavalieri Zingari, rappresentati su<br />
quattro incisioni di Callot, sono simili a uomini di guerra, abbigliati con grandi cappelli dai lunghi pennacchi<br />
o penne, stivali a imbuto; al fianco sinistro hanno la spada e a quello destro la daga ad anello, l’archibugio<br />
a ruota o la pistola lunga ad armacollo, la mezza picca in mano o il moschetto sulla spalla.” 7<br />
A volte si arruolavano individualmente, a volte intere bande zingare si univano alle truppe in guerra.<br />
Anche le donne (mogli o figlie di soldati), seguivano gli spostamenti dei reggimenti in cui prestavano<br />
servizio i loro uomini, spesso con il ruolo di vivandiere o di lavandaie della guarnigione.<br />
Durante la guerra dei Trent’anni, lo scrittore (e soldato) tedesco Grimmelshausen scrisse un romanzo<br />
picaresco, La vagabonda Courage, che ha per protagonista, appunto, una vivandiera moglie di un luogotenente<br />
Zingaro assoldato nell’esercito; il personaggio, in tutta la sua tragicità, sarà ripreso nel Novecento<br />
da Bertolt Brecht nel testo teatrale Madre Courage.<br />
Tra gli Zingari francesi era spesso praticata anche la professione di maestro d’armi. 8<br />
97. Armigeri con il carro del pane, XV sec.<br />
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