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u baro drom<br />
Mestieri<br />
98. Zingari con gli orsi che ballano, Berlino 1927 99. Turchia<br />
Animali ammaestrati, circo, luna-park<br />
Mi chiamo Annibale Niemen, zingaro sinto. Sono nato in gennaio, nel 1944, da Niemen<br />
Nello e Dubois Margherita. [..] Mio padre proviene da una delle più antiche famiglie<br />
di artisti d’Italia. Mio nonno paterno gestiva un circo, lasciatogli da mio bisnonno[…]<br />
Mia nonna, a sua volta, apparteneva ad un’altra grande famiglia di artisti, molto antica,<br />
la famiglia De Bianchi. La loro unione diede vita al più grande circo che girasse l’Italia in<br />
quei tempi, «il Circo degli Angeli volanti». A loro volta le due famiglie erano imparentate<br />
con un’altra grande famiglia di circensi, la famiglia Gerardi, che erano noti con il nome di<br />
«I Diavoli del Trapezio». Il circo, quindi, era a conduzione familiare e gli spettacoli erano<br />
maestosi. Erano in tutto una settantina di persone, quasi tutte giovani. Allora, come oggi,<br />
ai bambini dai tre anni in su si insegnavano i numeri del circo, dall’acrobatica, che comprende<br />
tutti i numeri a terra, ai numeri volanti. Imparavano l’arte dei giocolieri (joungleur),<br />
dei domatori e addestratori di cavalli, via via fino alla musica, secondo le loro attitudini.<br />
Mio zio Guido era il comico. Oggi si chiama il clown; per noi è Toni, lo scemo. [..]<br />
Nei periodi invernali, quando la neve non permetteva che si alzassero i teloni, ci si<br />
divideva in squadre. Alcuni andavano nei paesi limitrofi e improvvisavano spettacolini<br />
nelle osterie, altri si recavano con il «carro di Tespi» nelle fattorie e portavano in scena<br />
storie importanti come «I Promessi Sposi», «Il Fornaretto di Venezia», «Pia<br />
de’Tolomei» e, nel periodo di Pasqua, «La Passione di Cristo». Altri ancora, con le<br />
marionette, facevano spettacoli nelle sale parrocchiali, oppure nei pochissimi teatri<br />
comunali («le serate») o giravano paese per paese, fattoria per fattoria, suonando i<br />
propri strumenti in veri e propri incontri musicali.” 9<br />
Girare per i paesi, le città, proponendo spettacoli di vario genere è un’attività praticata ancor oggi ma<br />
che affonda le radici nella più antica tradizione zingara. Fin dal Cinquecento nelle fiere, nelle piazze, gli<br />
Zingari proponevano spettacoli di acrobazia, di giochi di prestigio, di marionette.<br />
In un mondo privo delle forme di comunicazione e divertimento che oggi conosciamo (giornali,<br />
cinema, televisione, discoteche), le fiere, le sagre, le piazze erano i luoghi deputati al divertimento ma<br />
anche in cui si scambiavano informazioni, si veniva a conoscenza delle opere (o di parte di esse) rappresentate<br />
nei veri teatri, si rimaneva strabiliati di fronte a costumi e rappresentazioni esotiche.<br />
Tutto questo genere di esperienze veniva spesso portato dagli Zingari.<br />
Uno degli aspetti più stupefacenti, che destava maggiore curiosità e ammirazione, era la loro grande<br />
abilità nell’ammaestrare gli animali.<br />
“Alla fine del XVIII secolo il capo zingaro Marcinkiewicz, per rendere visita in gran pompa al suo<br />
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