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U BARO VERS 12 SET-OK.p65 - EmScuola

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Aleksandr Sergeeviè Puškin 6<br />

Gli zingari (1823-25)<br />

Gli zingari in chiassosa folla<br />

Vagano per la Bessarabia,<br />

Oggi sul fiume<br />

Nelle lacere tende pernottano,<br />

Come la libertà è giocondo il loro giaciglio<br />

E il pacifico sonno sotto il cielo,<br />

Tra le ruote dei carri<br />

Coperti a mezzo da tappeti,<br />

Arde il fuoco; la famiglia intorno<br />

Prepara la cena; nell’aperta campagna<br />

Pascono i cavalli; dietro la tenda<br />

L’orso addomesticato giace in libertà.<br />

Tutto è vivo in mezzo alle steppe:<br />

Le calme occupazioni delle famiglie<br />

Pronte di bel mattino al non lungo cammino,<br />

E i canti delle donne e il grido dei bambini<br />

E il suono dell’incudine portatile.<br />

Ma ecco sul nomade campo<br />

Scende silenzio di sonno<br />

E s’ode nella quiete della steppa<br />

Solo abbaiar di cani, nitrire di cavalli.<br />

I fuochi sono ovunque spenti,<br />

Tutto è tranquillo, la luna brilla<br />

Solitaria dalla celeste altezza<br />

E il calmo accampamento schiara.<br />

In una sola tenda un vecchio non dorme;<br />

Siede davanti alle bragi,<br />

Scaldato dal loro ultimo ardore,<br />

E guarda la lontana campagna<br />

Velata dal notturno vapore.<br />

La sua figliuola giovinetta<br />

E’ andata a passeggiare nella campagna deserta.<br />

Ella s’è avvezza a libertà vivace,<br />

Verrà; ma ecco ormai la notte<br />

E presto ormai la luna avrà lasciato<br />

Le nubi del remoto cielo;<br />

Zemfira non è giunta, e si raffredda<br />

La povera cena del vecchio.<br />

Ma eccola. Al suo seguito<br />

S’affretta per la steppa un giovane;<br />

Allo zingaro egli è del tutto ignoto,<br />

“Padre mio, – dice la fanciulla –<br />

Porto un ospite: oltre il tumulo<br />

Nel deserto l’ho trovato<br />

E l’ho invitato per la notte al campo.<br />

Vuol essere zingaro come noi;<br />

La legge lo perseguita<br />

Ma io gli sarò amica.<br />

u baro drom<br />

Fascino e paura del diverso<br />

Si chiama Aleko;<br />

E’ pronto a seguirmi dovunque”<br />

VECCHIO<br />

Son contento. Rimani fino al mattino<br />

All’ombra della nostra tenda,<br />

O sta’ con noi anche più a lungo,<br />

Come vorrai. Son pronto<br />

A dividere teco pane e tetto.<br />

Sii dei nostri, avvezzati alla nostra sorte,<br />

Alla errante povertà e libertà;<br />

E domani coll’aurora<br />

Nello stesso carro partiremo;<br />

Scegli il mestiere che ti piace;<br />

Batti il ferro o canta canzoni<br />

E gira i villaggi coll’orso<br />

ALEKO<br />

Resto.<br />

ZEMFIRA<br />

Sarà mio;<br />

Chi mai potrà allontanarlo da me?<br />

Ma è tardi… la giovane luna<br />

E’ tramontata; i campi son coperti di tenebra,<br />

E m’invade involontario sonno …<br />

<strong>12</strong>3<br />

108. Coppia in viaggio

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