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u baro drom<br />
pagarne li pagamenti fiscali, allogiamenti; ed ogn’altra contribuzione, e non sono inquisiti<br />
de delitto nessuno, vivendo con loro arte de forgiare, e di seminare, ed altri loro<br />
esercizji.” 2<br />
La lavorazione del metallo, del legno e del vimini<br />
La tradizione zingara nel lavorare il metallo affonda nella notte dei tempi: si narra addirittura che siano<br />
stati loro a introdurre il bronzo in Occidente.<br />
Leggende a parte, l’abilità nelle lavorazioni del ferro e dei metalli in genere è, come abbiamo visto,<br />
storicamente documentata a partire dal XIV secolo e così fortemente collegata al mondo zingaro che in<br />
alcune zone (come ad esempio la Sicilia) l’appellativo “zingaro” è stato usato per indicare chiunque<br />
lavorasse il metallo.<br />
La vita nomade, i continui spostamenti richiedono che la grande specializzazione tecnica sia supportata<br />
da attrezzature semplici e facili da trasportare.<br />
Per lo più gli attrezzi consistevano dunque in una incudine (a volte sostituita da un semplice sasso), due<br />
soffietti di solito in pelle di capra, un paio di pinze, un martello, una morsa, una lima, un piccolo fornello<br />
o una mola conica.<br />
Con questa strumentazione essenziale lo Zingaro lavorava nell’accampamento, di solito seduto all’aper-<br />
90. Fabbro a Choisy-le-Roy, 1911<br />
Mestieri<br />
89. Fabbro zingaro con aiutante, XVII sec.<br />
to (ma anche sotto una tenda quando la stagione era particolarmente inclemente), aiutato dalla moglie o<br />
dai figli che manovravano il mantice.<br />
1<strong>12</strong><br />
91. Zingaro che intreccia canestri