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U BARO VERS 12 SET-OK.p65 - EmScuola

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u baro drom<br />

Fascino e paura del diverso<br />

<strong>12</strong>2<br />

Miguel de Cervantes 3<br />

La Zingarella (16<strong>12</strong>)<br />

Sembra proprio che gitani e gitane siano venuti al<br />

mondo solo per rubare: nascono da genitori ladri,<br />

sono allevati tra ladri, studiano da ladri e alla fine<br />

ne escono ladri fatti e finiti, perfetti per ogni<br />

occasione; la voglia di rubare e il rubare, in loro,<br />

sono caratteri congeniti, che si tolgono solo con la<br />

morte. V’era dunque, in questa razza, una vecchia<br />

gitana, che poteva dirsi laureata nella scienza di<br />

Caco, 4 la quale allevò come fosse la propria nipote<br />

una ragazza, a cui mise il nome di Preciosa e a cui<br />

insegnò tutte le sue gitanerie, i modi per raggirare e<br />

l’arte del rubare. Questa Preciosa ne riuscì la<br />

danzatrice più straordinaria che si potesse trovare<br />

in tutto il mondo gitano e la più bella e assennata che si potesse incontrare non solo tra i gitani, ma anche in<br />

confronto alle tante belle e assennate che la fama avesse proclamato tali. Né i soli, né i venti e neppure le tante<br />

inclemenze del cielo, alle quali i gitani sono esposti più delle altre genti, riuscirono a deturpare il suo volto o a<br />

scurirle le mani; e pure l’educazione rozza con cui era stata educata mostrava<br />

in lei origini ben più elevate di quelle gitane, giacché era estremamente<br />

gentile e accorta. Nondimeno era assai disinvolta, ma non in modo da<br />

manifestare una qualche disonestà, anzi, pur essendo sagace, era così piena<br />

di ritegno, che in sua presenza nessuna, né vecchia né giovane, osava cantare<br />

canti lascivi né dire parole men che oneste. Fu così che un bel giorno la<br />

nonna, resasi conto di quale tesoro avesse trovato nella nipote, da quella<br />

vecchia aquila che era, decise di far volare il suo aquilotto e di insegnarle a<br />

vivere grazie ai propri artigli.<br />

Preciosa ne venne fuori ricca di ogni sorta di villanelle, strofette, seghidiglie<br />

e sarabande, nonché di altri versi ancora, soprattutto romances, 5 106. Hugo Pratt, Gitane, 1996<br />

che cantava<br />

con speciale garbo. La nonna sorniona aveva infatti ben inteso che tali<br />

giochetti e grazie, per i pochi anni e la bellezza della nipote, potevano essere<br />

attrazioni più che gradite e incentivi per incrementare il suo capitale; tant’è<br />

che cercò e procurò ballate con tutti i mezzi che conosceva, e non mancò<br />

poeta che le offrisse, perché ci sono anche poeti che se l’intendono coi gitani<br />

e vendono loro le proprie opere, come ci sono quelli dei ciechi, che s’inventano<br />

per loro dei miracoli per dividerne i profitti. C’è di tutto nel mondo e la<br />

fame spinge talvolta gli ingegni a fare cose che non stanno né in cielo né in<br />

terra. Preciosa crebbe in diversi luoghi della Castiglia e, quando ebbe quindici<br />

anni, la nonna putativa la ricondusse alla capitale, nel vecchio<br />

accampamento, dove generalmente si attendono i gitani, nei campi di Santa<br />

Bárbara, perché pensava di vendere quella mercanzia nella capitale, dove<br />

tutto si compra e si vende. Il debutto di Preciosa a Madrid avvenne il giorno<br />

di Sant’Anna, patrona intermediaria della città, con una danza in cui<br />

figuravano otto gitane, quattro anziane e quattro ragazze, e un gitano, gran<br />

ballerino, che le guidava. E benché fossero tutte pulite e ben agghindate, lo<br />

splendore di Preciosa era tale che faceva via via innamorare gli occhi di<br />

quanti la guardavano. Tra il suono del tamburello, le nacchere e il vortice<br />

della danza, prese a levarsi un brusio che benediceva la bellezza e la grazia<br />

della piccola gitana. I ragazzi accorrevano per vederla e gli uomini per<br />

107. Otto Pankok,<br />

Dinili la sordomuta<br />

ammirarla. E quando poi la udirono cantare, giacché era una danza cantata, allora sì che successe di tutto!<br />

Allora sì che si diede voce alla fama della piccola gitana e, con il consenso unanime dei deputati alla festa, le<br />

conferirono senz’altro il riconoscimento e il premio per la danza migliore.

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