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<strong>Porphyra</strong> Anno III, numero VII, Aprile 2006<br />
“L’ultima dinastia di Bisanzio: i Paleologi<br />
1259-1453”<br />
superiorità politica, culturale e religiosa porterà la civiltà di<br />
Bisanzio all’isolamento e alla morte nel secolo XV.<br />
Quando Roma venne con<strong>qui</strong>stata dai Goti, papa Vigilio, datosi alla<br />
fuga, venne a Costantinopoli dove fu accolto generosamente dall’imperatore e<br />
per sdebitarsi promise al sovrano che avrebbe ricondotto le Chiesa<br />
all’unione, e che avrebbe colpito i tre capitoli con un anatema. […]<br />
Giustiniano adirato lo mandò a prendere, ma Vigilio, temendo per la propria<br />
vita, di rifugiò presso l’altare del martire Sergio e non si staccò dai sacri<br />
paramenti, neppure quando venne trascinato fuori, tanto grosso era di<br />
corporatura. Poi Giustiniano si pentì del suo gesto, anche per intercessione<br />
dell’imperatrice Teodora, così riammise Vigilio a corte e ci fu piena<br />
conciliazione 81 .<br />
Giorgio Pachimere (1242 – 1310 c.a) rimpiange la<br />
grandezza dell’impero nei tempi passati, rievocando in tono<br />
nostalgico e impotente – seppur in poche sfuggenti parole – il<br />
perduto possesso dell’Occidente 82 .<br />
2. Giorgio Cedreno<br />
Giorgio Cedreno apre la cronaca degli avvenimenti<br />
occidentali ipotizzando un collegamento fra l’attacco da parte dei<br />
Longobardi e una coeva sedizione di Mauritani in Africa: due<br />
nemici mortali minacciano da fronti opposti l’esistenza<br />
dell’impero e Cedreno è l’unico a cogliere un possibile piano<br />
comune 83 .<br />
In questa sede ci interessa cercare manipolazioni o<br />
censure intervenute in età successive (quali quella dei Comneni).<br />
Se per Teofane Confessore era ancora possibile un accordo<br />
quanto meno a livello religioso fra Occidente e Oriente, per<br />
Cedreno tale possibilità è ormai definitivamente tramontata dopo<br />
la crisi iconoclastica, su cui fornisce alcuni particolari:<br />
Quando l’empio Leone cominciò a perseguire la distruzione delle sacre<br />
immagini, il papa Gregorio impedì che egli prelevasse i tributi dalle province<br />
italiane, e gli mandò una severa lettera pastorale ricordandogli come non<br />
fosse compito dell’imperatore prendere decisioni in materia di fede e<br />
distruggere gli antichi dogmi stabiliti dai santi padri della Chiesa 84 .<br />
La crisi iconoclasta viene indicata come la prima vera e<br />
irrimediabile spaccatura fra le due Chiese e Cedreno rileva<br />
81<br />
NICEPHORI CALLISTI XANTHOPULI Ecclesiasticae historiae libri XVIII, ed. J.-P. MIGNE, Paris 1865, XVII, 26, PG 147,<br />
coll. 281 – 284.<br />
82<br />
GEORGII PACHYMERIS De Michaele et Andronico Palaeologis libri tredecim, ed. I. BEKKER, Bonnae 1835 [CSHB], II, 30, p.<br />
153. Cfr. anche l’edizione con trad. francese GEORGII PACHYMERIS Relationes Historicas, ed. A. FAILLER, Paris 1984 [Les<br />
Belles Lettres], p. 208. Per Giorgio Pachimere cfr. HUNGER, Die hochsprachliche profane Literatur der Byzantiner , Mùnchen 1978<br />
, I, pp. 447 – 453.<br />
83<br />
GEORGIUS CEDRENUS Ioannis Skylitzae ope,ed I.BEKKER , 2 VOLL. , Bonnae 1828-1829 [CSHB] ., I, pp. 694 – 695.<br />
84 Ibidem, I, p. 794.<br />
22<br />
Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio<br />
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