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<strong>Porphyra</strong> Anno III, numero VII, Aprile 2006<br />

“L’ultima dinastia di Bisanzio: i Paleologi<br />

1259-1453”<br />

L’ABDICAZIONE DI GIOVANNI CANTACUZENO:<br />

DA IMPERATORE A MONACO<br />

a cura di Eugenia Toni<br />

Pochi eventi del regno di Giovanni VI sono ben<br />

documentati come quello della sua abdicazione. I cronisti e<br />

storici italiani e greci tra il XIV e il XVI secolo ricordano il fatto,<br />

fornendo un resoconto più o meno dettagliato di ciò che ha avuto<br />

luogo. Sfortunatamente gran parte di questi racconti non ha<br />

consistenza né credibilità storica. I pregiudizi abbondano:<br />

Giovanni VI non era popolare come imperatore e, come storico e<br />

biografo, è stato accusato e sospettato in tutti i modi di aver<br />

fornito informazioni false e fuorvianti. Ai tempi di Du Cange e<br />

Gibbon si pensava che l’ultimo storico a cui dare credito nei suoi<br />

racconti fosse proprio Cantacuzeno 103 .<br />

Ma le asserzioni di Cantacuzeno, riguardo al fatto che la sua<br />

abdicazione sia stata una decisione volontaria, forse sono state<br />

troppo prontamente bandite come pura ipocrisia. La sua<br />

decisione di abdicare fu certamente connessa con il suo desiderio<br />

di diventare monaco, desiderio nutrito da molto tempo, come<br />

afferma il patriarca Filoteo a Niceforo Gregora. Ed in fondo,<br />

come si potrebbe altrimenti credere ad un Gregora che da amico<br />

devoto di Cantacuzeno arriva a considerarlo il flagello della<br />

Chiesa e il campione della malvagità? 104 .<br />

L’analisi, da me effettuata, sulla parabola politica di<br />

Giovanni VI, dai risvolti complessi eppure interessanti, evidenzia<br />

un totale impegno nelle questioni poste dalla politica estera. Ciò<br />

sembrerebbe dovuto alla consapevolezza dell’uomo di governo<br />

in questione che, qualora non avesse ridimensionato il potere<br />

economico delle repubbliche italiane, mai sarebbe riuscito a<br />

risollevare l’economia dell’impero. Inoltre i due concili che<br />

decretarono la vittoria della dottrina palamita e a cui fece ricorso<br />

indicano l’urgenza e il bisogno del sostegno ecclesiastico che<br />

avrebbe in questo modo sancito la legittimità di quella che<br />

rimaneva sempre e comunque una vera e propria usurpazione. Le<br />

numerose interpretazioni a cui si presta il “doppio gioco”<br />

dell’arruolamento dei mercenari turchi e dell’accorato appello al<br />

103 1 NICOL D. M, Studies in Late Byzantine History and Prosopography, London 1986, pp. 269-283; FINLAY G., A History of<br />

Greece from its conquest by the Romans to the present time, ed. H. F. Tozer, Oxford 1877, p. 460 : “É impossibile leggere il racconto<br />

che ci ha lasciato Cantacuzeno su questi eventi senza provare un senso di disprezzo per l’imperatore e la convinzione della falsità<br />

della sua narrazione”; DÖLGER F., Johannes VI Kantakuzenos als dynasticher Legitimist in «ПАРАΣΠΟΡΑ», Ettal 1961, pp. 194-<br />

207.<br />

104 NICEFORO GREGORA, Nicephori Gregorae Byzantina Historia, a cura di L. Schopen, Bonn 1830, III, pp. 252 (da ora sigl.<br />

GREGORA): Kantakouzhno.n to.n th/j qeou/ evkklhsi,an o;leqron kai. bebaiwth.n th/j o[lhj kaki,aj dia,puron. Le circostanze sociali e<br />

politiche che hanno contribuito alla caduta di Cantacuzeno sono state argomento di uno studio speciale di FRANCES E., Narodnie<br />

dvizenija osenju 1354 g. v Kostantinopole i otrečenie Joanna Kantakuzina, in «Vizantijskij Vremenik», XXV, Mosca 1964, pp. 142-<br />

147: la rivolta dei Bizantini a favore di Giovanni V nel 1354 è l’ultimo trionfo delle masse a Costantinopoli contro l’aristocrazia<br />

feudale sostenuta dai Turchi.<br />

28<br />

Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio

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