memorie dell'accademia urbense - archiviostorico.net
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f<br />
visti che ci danno il senso del vivere<br />
quoditiano della maggioranza della<br />
popolazione, che, pur animata dalla<br />
voglia di rendersi utile disponeva<br />
a mala pena di che campare alla<br />
giornata. Le ristrettezze economiche<br />
degli abitanti sono evidenziate da alcune<br />
notazioni presenti nel libro delle<br />
« limosine per la nuova Fabbrica:<br />
1772 - non si sono più raccolte limosine<br />
alcune nè in Parrocchia nèfuori,<br />
attese le grandi calamità e miserie.<br />
1773, 7febbraio - da oggi in appresso<br />
attese le continuate calamità<br />
si sono (...) di nuovo tralasciate le<br />
questue» 5.<br />
Una relazione sullo stato della<br />
parrocchia 6 compilata degli economi<br />
spirituali Prato e Compalati nel<br />
biennio 1785-86 in previsione della<br />
visita pastorale indetta dal vescovo<br />
diocesiano ci fornisce dati interessanti<br />
sulla realtà ovadese del tempo.<br />
Il territorio di competenza parrocchiale<br />
comprendeva 796 famiglie di<br />
cui 246 stanziate in campagna e 550<br />
inurbate. La popolazione rurale contava<br />
1403 anime, quella del borgo<br />
ascendeva a 2202, per un totale di<br />
3605 abitanti. Il fatto che in campagna<br />
vivesse più di un terzo della popolazione<br />
faceva si che fossero aperte<br />
al culto e regolarmente officiate<br />
molte cappelle campestri, alcune delle<br />
quali innalzate quale ex voto per<br />
calamità superate. Quasi tutte erano<br />
affidate alle cure del rispettivo<br />
cappellano che vi celebrava la Messa<br />
ogni domenica e con maggiore so-<br />
48<br />
lennità nel giorno della ricorrenza<br />
del Santo Titolare. Il clero abilitato<br />
all'apostolato sacerdotale annoverava,<br />
in Ovada, una trentina di esponenti,<br />
circa un religioso ogni 120abitanti.<br />
Ma interrompiamo la nostra<br />
digressione per ritornare alle scarne<br />
annotazioni.<br />
Il maggio 1776: viene servito un<br />
rifresco a'ferrari cioè ai fabbri ferrai<br />
che hanno lavorato « a giontare<br />
altra chiave nella notte coll'assistenza<br />
di due uomini ».<br />
15 maggio 1776: « compra di un<br />
barilotto di vino da distribuirsi dimani<br />
alli ferrari che gionteranno<br />
chiavi, et ancora à diversi boveri che<br />
trasporteranno mattoni dalla fornace<br />
in Ovada »,<br />
16 maggio 1776: si pagano quattro<br />
uomini « che dopo aver assistito<br />
alli detti ferrari» i quali durante<br />
la notte hanno vegliato alla custodia<br />
dei mantici « et in oggi dinovo assistito<br />
alli suddetti nel giontare altre<br />
chiavi ».<br />
Nonostante le provvidenze messe<br />
in atto il torrente Orba continua a<br />
rappresentare un serio pericolo. Nel _<br />
corso di una piena giunge a trascinare<br />
a valle la « bulgara della Chiesa<br />
» e in data 24 Maggio 1776si corrisponde<br />
il dovuto « a due uomini<br />
spediti al Betolino » località ai confini<br />
di Rocca Grimalda per recuperare<br />
lo strumento alluvionato. Il 7<br />
luglio viene saldato il conto al falegname<br />
Gio Maria Pescio per la preparazione<br />
di « due tavolette di legno