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Edward Hopper - Homolaicus

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Smash the Hun, 1919 Dawn in Pennsylvania, 1942<br />

<strong>Hopper</strong> ha attraversato gli anni più terribili del Novecento. Questo manifesto con cui partecipò a un concorso è solo una testimonianza di questa sua<br />

personale traversata. Guerre mai viste prima, genocidi, rivoluzioni politiche, trasformazioni epocali, rivoluzioni tecnologiche, conflitti sociali aspri,<br />

impressionanti sperimentazioni nel campo dell’arte… mi chiedo che rapporto c’è tra l’arte di <strong>Hopper</strong> e tutto ciò: sembra averlo solo sfiorato. La storia<br />

sembra essergli scivolata addosso: niente di queste vicende sembra trasparire nella sua pittura. Tuttavia era affascinato dalla storia militare della Guerra<br />

Civile americana, tanto che dipinse anche quadri relativi alla battaglia di Gettysburg.<br />

Ma è proprio nel periodo della Seconda guerra mondiale che la sua arte raggiunge vette davvero impressionanti. Il quadro Nottambuli, che vedremo tra<br />

poco, è del 1941. E questa Alba in Pennsylvania, distante dalla guerra, eppure così vicina, con quella luce acida che tenta di rompere il buio della notte<br />

e la pesantezza degli edifici modernisti? L’atmosfera cupa risente della guerra e la lama di luce che schiarisce il cemento sembra il preannuncio di un<br />

bombardamento notturno.<br />

Era la condizione umana, di una certa umanità, quella che interessava <strong>Hopper</strong>, al di là e al di sotto degli eventi della storia. Eppure, è stato uno dei più<br />

acuti interpreti del senso profondo del Novecento, almeno per quanto riguarda il nord del mondo.<br />

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