Edward Hopper - Homolaicus
Edward Hopper - Homolaicus
Edward Hopper - Homolaicus
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Commiato<br />
Soir bleu, 1914 Two Comedians, 1966<br />
Il Pierrot del 1914 si è sdoppiato in lui e nella sua compagna Jo; e si è alzato dal tavolo del bistro, avendo terminato la consumazione (la consumazione<br />
della vita?); e i due Pierrot si presentano sulla scena della commedia della vita per il congedo. A distanza di più di cinquanta anni, i colori dominanti<br />
sono gli stessi. Un anno dopo <strong>Hopper</strong> moriva e dopo meno di un anno Jo lo seguiva.<br />
Alla fine di questa ricognizione, penso che saremo d’accordo nel definire <strong>Hopper</strong> “il pittore delle sensazioni”, anche se le ragioni del suo incanto<br />
continuano in parte a sfuggirci. Parlando di sensazioni, cioè di qualcosa di soggettivo, può darsi che chi ha visitato le mostre ne abbia tratto tutt’altre<br />
impressioni. E ognuno avrà così avuto il proprio <strong>Hopper</strong>. Il mistero di <strong>Hopper</strong> tuttavia rimarrà e difficilmente – almeno, per me è così – si riuscirà a<br />
condensare in un pensiero compatto il perché del suo fascino.<br />
Mi perdonerete se ricorro per un’ultima volta al Calvino delle Lezioni americane, quando scrive: “Noi guizziamo nel vuoto così come la scrittura sul<br />
foglio bianco e le note del flauto nel silenzio. Senza di noi non resta che il vuoto onnipotente e onnipresente, così pesante che schiaccia il mondo, il<br />
vuoto il cui potere annientatore si riveste di fortezze compatte, il vuoto-pieno che può essere dissolto solo da ciò che è leggero e rapido e sottile”.<br />
72