18.06.2013 Views

Edward Hopper - Homolaicus

Edward Hopper - Homolaicus

Edward Hopper - Homolaicus

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

“L’acquaforte? Non so perché ho cominciato. Volevo fare l’acquaforte e basta” – dichiarò <strong>Hopper</strong> in un’intervista. Nel 1915 si fece insegnare la<br />

complessa tecnica dell’incisione con bulino e acidi su una lastra di metallo dall’amico Martin Lewis e utilizzò il nuovo mezzo in modo straordinario,<br />

sperimentando inquadrature e temi inusuali e chiaroscuri inquietanti. Ne fece una cinquantina e smise nel 1924. Le incisioni ebbero un successo quasi<br />

immediato e certo incoraggiarono <strong>Hopper</strong> a trasporne poi i temi anche nelle pitture.<br />

Le mostre di Milano e Roma hanno esposto otto tavole e delle più importanti ne mancano poche. La prima è la famosa Ombra nella notte. Sembra un<br />

capolavoro del noir e ha in realtà ispirato parecchie inquadrature cinematografiche. Un critico, infatti, ha sottolineato l’affinità tra il cinema americano<br />

degli anni Venti e Trenta e le inquadrature di <strong>Hopper</strong>. L’angolatura dall’alto e le ombre lunghe dell’uomo e di un palo che non si vede caricano di<br />

tensione la scena, assieme ai forti contrasti tra luce e ombra tipici del cinema dell’epoca. Ma sulla questione dei rapporti tra <strong>Hopper</strong> e il cinema<br />

torneremo. La scena è tagliata da due diagonali, una dall’alto e una orizzontale (il palo), e questa delle diagonali è una disposizione delle immagini che<br />

<strong>Hopper</strong> userà molto spesso. Ne riparleremo.<br />

Night in the El Train, 1918 Night in the Park, 1921<br />

22

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!