Edward Hopper - Homolaicus
Edward Hopper - Homolaicus
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Morning sun, 195<br />
Sono stato incerto se parlare di questo dipinto parlando dell’erotismo, perché qui Freud avrebbe lungamente da dire, anche sull’interpretazione che si fa<br />
in un video che circola su Youtube. Ma poi mi sono convinto che l’aspetto non più giovane della donna (è la solita Jo, questa volta rappresentata anche<br />
con il corpo oltre che nel viso), la usuale sospensione sull’azione che <strong>Hopper</strong> dipinge e il vuoto della finestra con le quinte lontane dei palazzi,<br />
appartengono più al tema della solitudine che a quello della sessualità, anche se le due cose potrebbero andare benissimo insieme. Il quadro è uno dei<br />
capolavori dell’ultima parte della vita artistica di <strong>Hopper</strong>. La scena è spoglia e essenziale ed è difficile trovare dei quadri che più di questo riescano ad<br />
armonizzare la inquadrature geometriche della stanza, della luce e dei palazzi con le linee sinuose della figura femminile. La solitudine si mescola qui<br />
alla inaccessibilità ai pensieri della donna ed è la luce solare che scandisce tutte le forme, il dominus del quadro. Come si vede, la frase di <strong>Hopper</strong> sul<br />
voler disegnare solo la luce su un muro era un paradosso.<br />
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