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SOMMARIO<br />
Il presente progetto è il frutto di una collaborazione tra CRA - Unità di ricerca per le produzioni enologiche<br />
dell’Italia centrale – VELLETRI (già Istituto Sperimentale per l’Enologia), e il Dipartimento di<br />
Biologia Cellulare e dello Sviluppo (BCS) dell’Università “Sapienza” di Roma.<br />
Tale collaborazione, già sperimentata con successo negli anni passati, si giova delle competenze complementari<br />
sulla fermentazione sviluppate dai due gruppi di ricerca coinvolti, nonché della diversa tipologia<br />
di strumentazione presente nei laboratori dei due Enti.<br />
Il gruppo coordinato dal Dr. Gaetano Ciolfi ha maturato una lunga esperienza principalmente sugli<br />
aspetti metabolici e tecnologici della fermentazione mentre il gruppo coordinato dal Prof. Claudio Falcone<br />
si occupa prevalentemente dello studio genetico e molecolare dei lieviti vinari.<br />
Lo scopo principale di questa collaborazione è quello di approfondire da un lato l’effetto della composizione<br />
dei mosti e delle condizioni di fermentazione sulla qualità del vino e, dall’altro, di migliorare le<br />
tecniche di identificazione dei lieviti per comprendere il ruolo di ceppi specifici nel processo di vinificazione.<br />
Presso il CRA sono state effettuate prove di fermentazione in presenza/assenza di ossigeno, azoto e<br />
calcio pantotenato, utilizzando due differenti ceppi di lievito e uve con diverso grado di maturazione,<br />
allo scopo di verificare la possibilità di indurre produzioni elevate di composti responsabili della composizione<br />
chimica ed organolettica dei vini, quali acidi organici, acidi grassi, esteri e glicerina. Su tutte le<br />
prove sono state eseguite a completamento della fase di fermentazione analisi chimico-fisiche, sensoriali<br />
e statistiche dei vini ottenuti.<br />
Le prove sperimentali presso il CRA, come si evince dalla trattazione, hanno confermato come l’impiego<br />
del lievito S6U (ibrido con caratteristiche fenotipiche riferibili alla razza fisiologica uvarum) sia<br />
da preferire in ogni fermentazione e questo perché esprime al meglio la tipicità del vino per i seguenti<br />
motivi:<br />
contribuisce a mantenere alto il valore di acidità totale e questo rappresenta una garanzia di stabilità<br />
strutturale del vino;<br />
produce, in ogni condizione, valori di glicerina più elevati, quindi il vino assume connotati di corposità<br />
che esaltano il rapporto con il territorio;<br />
una minore produzione di solfiti agevola un razionale impiego a fine fermentazione e determina una<br />
migliore compatibilità ambientale.<br />
Da un punto di vista dei trattamenti al mosto è risultato che:<br />
l’impiego di ossigeno nel corso della fermentazione risulta ininfluente ai fini del risultato metabolico<br />
del lievito;<br />
l’impiego di azoto va limitato soltanto ai casi di effettivo impoverimento del mezzo, casi rarissimi nelle<br />
condizioni di una razionale enotecnica che non deve prevedere eccessi di chiarifica. Spesso, infatti, si<br />
tende ad addizionare azoto ammoniacale nell’intento di prevenire rallentamenti o arresti di fermentazione<br />
che sono la conseguenza della mancata rimozione di inibitori e la causa di trattamenti deproteinizzanti<br />
troppo spinti. Al riguardo si evidenzia come l’impiego di azoto ammoniacale deprima le qualità<br />
tipiche dell’uva poiché rallenta il metabolismo degli aminoacidi e peptidi del mezzo; ne consegue che<br />
la maggiore tipicità del prodotto va perseguita attraverso opportune tecniche colturali volte proprio alla<br />
migliore espressione del metabolismo variatale.<br />
Impiegando lieviti in purezza o con inoculo scalare, si riscontra che nelle prove scalari i principali metaboliti<br />
sono presenti in concentrazioni inferiori rispetto alle fermentazioni in purezza. Per i motivi discussi<br />
successivamente nel testo, appare evidente come la condotta delle fermentazioni debba essere operata<br />
da un solo lievito al fine di poter ottenere il migliore risultato metabolico prevedibile e che, nel corso di<br />
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