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Neuropsichiatria Infantile - Prof. Ruggieri - Scienze della ...

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L’80% dei casi di emorragie subaracnoidea è causata da rottura di aneurismi sacculari. In ambedue<br />

le varietà vi deve essere dimostrazioni all’imaging di lesioni vascolari cerebrali o cerebellari.<br />

(3) Cefalea attribuita a malformazioni vascolari non rotte<br />

Le varianti con rottura di malformazioni vascolari sono quelle trattate precedentemente (emorragie<br />

intracraniche e subaracnoidea. Le malformazioni vascolari che provocano cefalea in assenza di<br />

fenomeni di rottura sono: gli aneurismi sacculari caratterizzati da cefalea di tipo nuovo, a colpo di<br />

tuono associata (o non associata) a paralisi dolorosa del 3° nervo cranico che si risolva entro 72 ore<br />

dall’esordio. La paralisi dolorosa del 3° nervo cranico è un segno di allarme assai importante (che<br />

precede l’allargamento dell’aneurisma o la sua rottura) caratterizzato da dolore retro-orbitario e<br />

dilatazione pupillare che sottende un aneurisma dell’arteria cerebrale comunicante posteriore o del<br />

tratto finale dell’arteria carotide; le malformazioni arterovenose (AVM) che sono associate ad una<br />

grande varietà di tipi di cefalea (che nel caso delle AVM hanno caratteristiche leggermente diverse)<br />

e manifestazioni simili alla forma precedente; le fistole artero-venose <strong>della</strong> dura madre associate a<br />

tinnito pulsante doloroso quale sintomo d’esordio e cefalea o anche ad oftalmoplegica dolorosa;<br />

l’angioma cavernoso associato abitualmente a cefalea causata da rottura dell’angioma o dalle<br />

convulsioni sempre causate da fenomeni di rottura; e l’angioma leptomeningeo <strong>della</strong> sindrome di<br />

Sturge-Weber con attacchi generalmente di emicrania caratterizzati da aure prolungate (correlate<br />

probabilmente da ipossia cronica delle aree cerebrali interessate dalla malformazione vascolare<br />

delle meningi).<br />

(4) Cefalea attribuita ad arterite<br />

(5) Dolore da interessamento dell’arteria carotide o vertebrale<br />

(6) Cefalea attribuita a trombosi venosa profonda<br />

In questa forma il dolore è abitualmente diffuso, grave, progressivo ed associato ad altri segni di<br />

ipertensione intracranica. È assai frequente (80-90% dei casi) e generalmente unilaterale,<br />

improvviso e (dato assai importante) persistente.<br />

Cefalea attribuita a disordini intracranici non-vascolari<br />

Questo è il gruppo delle cefalee da disturbi <strong>della</strong> pressione intracranica, da malattie infiammatorie<br />

non-infettive, da neoplasia, da convulsioni e da altre cause più rare.<br />

Cefalea attribuita a convulsioni epilettiche<br />

Un importante problema diagnostico e nosologico è rappresentato dal rapporto tra la cefalea (in<br />

particolare l’emicrania) e l’epilessia. In effetti entrambe queste due affezioni presentano delle<br />

caratteristiche comuni che sono: l'insorgenza episodica, la presenza di fenomeni che precedono o<br />

accompagnano le crisi (aura, allucinazioni, ecc.), le modificazioni dello stato di coscienza, sintomi<br />

focali motori e sensitivi e inoltre l'associazione con modificazioni dell’umore e del comportamento<br />

(Tab.29.16).<br />

Vi potrebbero essere fattori di rischio genetici e/o ambientali che aumentano l’eccitabilità<br />

neuronale o diminuiscono la soglia per entrambi i tipi di eventi parossistici. L’emicrania e<br />

l’epilessia possono coesistere in alcune malattie (vedi MELAS ad esempio). Vi è un’aumentata<br />

frequenza di emicrania in alcune forme di epilessia (epilessia benigna occipitale, epilessia rolandica<br />

ed epilessia corticoreticolare con assenze). Inoltre, alcune lesioni strutturali cerebrali (es.<br />

malformazioni arterovenose) possono manifestarsi con emicrania con aura accompagnate a<br />

convulsioni ed anche a cefalea. La cefalea inoltre si riscontra facilmente subito dopo (vedi prima<br />

convulsione scatenata da emicrania) o prima di un attacco convulsivo e il dolore si presenta con<br />

maggiore frequenza allorché la crisi è generalizzata di tipo tonico o tonico-clonico, soprattutto se di<br />

lunga durata. Anche le epilessie parziali complesse possono associarsi a cefalea. Il termine<br />

“migralepsy” (che potrebbe essere tradotto come “emicralessia”) è stato coniato proprio per<br />

classificare quelle forme dove convulsioni di tipo epilettico si verificavano durante la fase che<br />

<strong>Prof</strong>. Martino RUGGIERI<br />

Cattedra di Pediatria & <strong>Neuropsichiatria</strong> infantile - Dipartimento di Processi Formativi - Via Biblioteca, 4 - 95124 -<br />

Catania - E-mail: m.ruggieri@unict.it;<br />

Part. IVA 02772010878 - Tel. ++39 095 2508061 - Fax. ++39 095 2508070; Cell. ++39 338 5084769

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