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Neuropsichiatria Infantile - Prof. Ruggieri - Scienze della ...

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La presa in carico precoce da parte di esperti nei disturbi dell’apprendimento evita , attraverso una<br />

diagnosi approfondita e un adeguato realistica progetto di abilitazione e recupero l’emergere di<br />

ansia da prestazione, dei disturbi <strong>della</strong> condotta e, in alcuni casi di ritiro sociale, disturbi del sonno e<br />

dell’appetito.<br />

I problemi di apprendimento interferiscono, pertanto, con le altre attività che connotano l’esistenza<br />

del bambino. Tali disturbi vengono distinti in diversi sottotipi:<br />

Disturbo specifico <strong>della</strong> lettura o dislessia<br />

Si manifesta in assenza di deficit intellettivi, neurologici o sensoriali, nonostante istruzione<br />

adeguata e condizioni socioculturali favorevoli, Il disturbo, relativamente comune in età scolastica,<br />

può essere familiare ed è spesso associato al disturbo <strong>della</strong> scrittura (disgrafia), del calcolo<br />

(discalculia) o a disturbi <strong>della</strong> comunicazione. Si calcola che il 4 % dei bambini in età scolare sia<br />

dislessico con un rapporto maschio : femmina di 3-4 : 1.<br />

Non si conosce l’etiologia <strong>della</strong> dislessia ; si ritiene che il disturbo sia determinato sia da<br />

fattori genetici , come dimostra la frequenza maggiore del disturbo tra i familiari di soggetti affetti e<br />

il probabile coinvolgimento del cromosoma 15 alla base del disturbo, sia da fattori neuroanatomici,<br />

denunziati dall’asimmetria dei lobi temporali e parietali, o da microdisgenesie corticali.<br />

Sebbene il disturbo venga rilevato , nella maggior parte dei casi, a 6-7 anni di età, alcune<br />

abilità neuropsicologiche , quali l’orientamento grafo-spaziale e la dominanza di lato, e le<br />

acquisizioni il linguaggio possono risultare rallentate nei primi 5 anni di vita, prima dell’ingresso<br />

nella scuola dell’obbligo.<br />

I bambini con disturbo <strong>della</strong> lettura presentano difficoltà nel riconoscimento delle lettere scritte<br />

e commettono molti errori nella lettura a voce alta; la lettura è caratterizzata da omissioni, aggiunte<br />

e distorsione delle parole. Si può manifestare anche una ridotta discriminazione dei suoni e<br />

difficoltà nel porre in corretta sequenza le parole.<br />

L’approccio neuropsicologico indica la presenza di 3 forme :<br />

Forma superficiale<br />

Il soggetto legge allo stesso modo parole e non-parole, non è in grado di leggere in modo corretto<br />

parole irregolari; manifesta tipicamente difficoltà nella discriminazione di parole omofone.<br />

Forma fonologica<br />

Il soggetto incontra difficoltà con le parole irregolari o non-parole ;<br />

Forma mista<br />

L’approccio neuropsicofisiologico individua 2 tipi di dislessia:<br />

(1) tipo percettivo (P-type) cioè guidato da una strategia percettiva, caratterizzato da lettura lenta ed<br />

accurata, parola per parola e sillaba per sillaba;<br />

(2) tipo linguistico (L-type), cioè guidato da una strategia linguistica, caratterizzato da lettura<br />

abbastanza rapida mainaccurata con un’iterazione delle strategie linguistiche (tirare a indovinare).<br />

I dati mostrano un vantaggio prognostico per i soggetti che hanno una lettura più veloce e meno<br />

accurata, rispetto a quelli che leggono con meno errori ma stentatamente<br />

I soggetti dislessici, pur presentando buone capacità intellettive, sono candidati a: insuccesso<br />

scolastico con perdita di interesse, demotivazione (da affrontare fin dall’inizio), Esiti a distanza:<br />

disturbi emozionali (ansia, instabilità) disordini<br />

<strong>Prof</strong>. Martino RUGGIERI<br />

Cattedra di Pediatria & <strong>Neuropsichiatria</strong> infantile - Dipartimento di Processi Formativi - Via Biblioteca, 4 - 95124 -<br />

Catania - E-mail: m.ruggieri@unict.it;<br />

Part. IVA 02772010878 - Tel. ++39 095 2508061 - Fax. ++39 095 2508070; Cell. ++39 338 5084769

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