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Neuropsichiatria Infantile - Prof. Ruggieri - Scienze della ...

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verosimilmente il frutto dell’interazione multipla e a più livelli di determinanti genetici ed<br />

ambientali. Caratteristiche peculiari di temperamento del bambino (irritabilità, impulsività, intensità<br />

di risposta agli stimoli, scarsa capacità d’adattamento, elevata attività, scarso attaccamento),<br />

pratiche educative incongrue o troppo violente, stress economici, disfunzioni familiari, divorzio,<br />

psicopatologia dei genitori, inserimento precoce in istituzioni, presenza di disturbi <strong>della</strong> condotta o<br />

di comportamenti antisociali in ambito familiare, abuso sessuale e maltrattamento fisico vengono<br />

oggi considerati fattori di rischio per lo sviluppo dell’ODD e del CD.<br />

Diagnosi differenziale<br />

ADHD, disturbi bipolari, disturbi dell’adattamento, disturbi dell’umore, disturbi psicotici, disturbo<br />

antisociale di personalità.<br />

Prevalenza, decorso e persistenza:<br />

La prevalenza del ODD è stimata intorno al 6-15%; In età preadolescenziale, sia per il CD che per<br />

ODD, vi è una netta prevalenza del sesso maschile; in adolescenza il rapporto maschi/femmine è di<br />

circa uno. Non sono disponibili dati certi sull’evoluzione a lungo termine dell’ODD ed in<br />

particolare sulla sua persistenza nell’età adulta. La comorbidità dell’ODD con l’ADHD è stata<br />

stimata intorno al 50-65%. Nel 35% circa dei soggetti affetti da ODD è possibile porre anche<br />

diagnosi di disturbo d’ansia o di depressione. Si ipotizza che all’incirca un bambino su due che<br />

abbia ricevuto una diagnosi di ODD nella prima fanciullezza, durante l’adolescenza presenti un CD<br />

o un disturbo <strong>della</strong> sfera emotiva; negli altri soggetti i sintomi possono rimanere stabili nel tempo<br />

ovvero scomparire. La prevalenza del CD è stimata intorno al 2-9%. La prognosi risulta<br />

strettamente correlata all’epoca di insorgenza dei sintomi: i CD ad inizio precoce, caratterizzati da<br />

scarsa socializzazione, scarsa motivazione e performance scolastica, gravi condotte aggressive e<br />

predatorie, hanno maggiore tendenza ad essere persistenti fino all’età adulta (o a sfociare<br />

eventualmente nel disturbo antisociale di personalità), a presentare una maggiore quantità e severità<br />

di sintomi e maggiore probabilità che vengano soddisfatti anche i criteri per l’ADHD.<br />

I CD ad esordio più tardivo e con minor grado di compromissione sociale e scolastica, anche a<br />

parità di livello di sintomi di aggressività, presentano, con maggior frequenza, una più alta<br />

probabilità di remissione prima dell’età adulta del disturbo e complessivamente minor numero e<br />

severità di sintomi. In questo gruppo di soggetti è meno probabile che siano soddisfatti i criteri per<br />

l’ADHD.<br />

Trattamento: l’approccio all’ODD e al CD deve tenere conto <strong>della</strong> molteplicità dei fattori di<br />

rischio, causali, dell’età, del sesso del paziente, <strong>della</strong> eventuale presenza di altre patologie o disturbi<br />

associati, delle risorse presenti nell’ambiente e <strong>della</strong> generale tendenza alla cronicità di tali disturbi.<br />

Interventi psicosociali: training per genitori ed educatori finalizzati a modificare e strutturare<br />

l’ambiente, prevenire e/o gestire comportamenti maladattivi, sviluppare comportamenti e capacità<br />

adattive; psicoterapia familiare; interventi cognitivo-comportamentali individuali finalizzati a<br />

gestire la rabbia, aumentare la tolleranza alle frustrazioni e sviluppare le capacità di problemsolving.<br />

Interventi psicofarmacologici: finalizzati al controllo di sintomi target del CD. I farmaci per i quali<br />

sono disponibili prove di maggiore efficacia sono il litio carbonato, gli antiepilettici con azione<br />

stabilizzante dell’umore, i neurolettici atipici, gli stimolanti, i beta-bloccanti, gli agonisti alfa-2<br />

adrenergici.<br />

Disturbo da comportamento dirompente non altrimenti specificato<br />

<strong>Prof</strong>. Martino RUGGIERI<br />

Cattedra di Pediatria & <strong>Neuropsichiatria</strong> infantile - Dipartimento di Processi Formativi - Via Biblioteca, 4 - 95124 -<br />

Catania - E-mail: m.ruggieri@unict.it;<br />

Part. IVA 02772010878 - Tel. ++39 095 2508061 - Fax. ++39 095 2508070; Cell. ++39 338 5084769

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