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Neuropsichiatria Infantile - Prof. Ruggieri - Scienze della ...

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c) tipo catatonico =: con prevalenza di almeno due delle seguenti manifestazioni (di tipo<br />

psicomotorio): a) arresto motorio evidenziato da catalessia (inclusa flessibilità cerea) o da stupor; b)<br />

eccessiva attività motoria (apparentemente senza scopo e non influenzata da stimoli esterni); c)<br />

negativismo estremo (resistenza apparentemente senza motivo a tutti i comandi oppure<br />

mantenimento di una postura rigida contro i tentativi di mobilizzazione) o mutacismo; d) peculiarità<br />

del movimento volontario con tendenza alla postura fissa (assunzione volontaria di pose inadeguate<br />

o bizzarre), movimenti stereotipati, manierismo, smorfie; e) ecolalia o ecoprassia<br />

d) tipo indifferenziato<br />

e) tipo residuale = caratterizzato da manifestazioni tipiche <strong>della</strong> fase post-acuta con sintomi<br />

residui: assenza di rilevanti deliri e allucinazioni, eloquio disorganizzato, e comportamento<br />

grossolanamente disorganizzato o catatonico in maniera continuativa.<br />

La storia naturale dei soggetti con schizofrenia è caratterizzata principalmente da cinque fasi:<br />

• Fase dei prodromi in cui è presente un deterioramento funzionale che precede l’esordio<br />

delle manifestazioni più tipiche <strong>della</strong> malattia. Caratteristica di tale fase è il ritiro sociale, le<br />

preoccupazioni bizzarre, i comportamenti atipici, la scarsa cura <strong>della</strong> persona con una calo<br />

di rendimento scolastico associato a sintomi somatici. La fase prodromica può durare<br />

giorni/settimane (esordio acuto) oppure mesi o anche anni (esordio subacute o subdolo);<br />

• Fase Acuta: nella quale predominano le manifestazioni di tipo positivo ma è presente anche<br />

un ulteriore deterioramento funzionale. La durata di questa fase varia da 1 a 6 mesi oppure<br />

può essere maggiore nelle forme resistenti ai trattamenti. Nelle forme di maggiore durata si<br />

può avere un passaggio verso una prevalenza di sintomi/segni negativi;<br />

• Fase del recupero: questa avviene alcuni mesi dopo la fase acuta ed è caratterizzata dal<br />

persistere di un certo grado di compromissione funzionale. In questa fase prevalgono i<br />

sintomi/segni negativi (appiattimento affettivo, anergia, abulia), mentre più rari sono i<br />

sintomi/segni positivi. A volte può essere presente anche una componente depressiva postschizofrenica.<br />

• Fase residuale: questa fase è tipica di alcuni bambini ed adolescenti che presentano un<br />

periodo prolungato di compromissione funzionale, prevalentemente associato a<br />

manifestazioni di tipo negativo.<br />

• Cronicizzazione: la sintomatologia permane nonostante la terapia. I nuovi farmaci atipici si<br />

sono dimostrati più efficaci nelle forme croniche.<br />

Circa il 20% dei soggetti che alternano diverse fasi vanno poi incontro ad un recupero completo. Il<br />

recupero è influenzato dalle caratteristiche premorbose (personalità ed intelligenza), dalla gravità<br />

dei sintomi, dalla risposta al trattamento. Nella maggior parte dei bambini l’esordio precoce è di<br />

tipo subdolo con una prevalenza di sintomi negativi (personalità cosiddette schizotipiche o<br />

disordine di personalità schizotipico/SPD) ed è anche caratterizzo da una prognosi peggiore.<br />

Vista nel suo insieme la storia naturale <strong>della</strong> schizofrenia, nel bambino e nell’adolescente,<br />

sebbene si avvalga degli stessi criteri diagnostici/clinici dell’adulto presenta delle peculiarità tipiche<br />

che dipendono dall’età. Come accennato sopra l’esordio è più insidioso, con sintomi negativi,<br />

comportamento disorganizzato, allucinazioni in differenti modalità, e meno delusioni sistematizzate<br />

o persecutorie. Usando lo schema del DSM-IIIR/DSM-IV si può affermare che il sottotipo<br />

disorganizzato ha il suo picco nell’adolescenza mentre il sottotipo paranoie è più tipico dell’età<br />

adulta. In breve, la schizofrenia infantile è caratterizzata da una maggiore disorganizzazione<br />

(incoerenza di pensiero ed alterato senso di sé) e da una forte rappresentanza di sintomi negativi<br />

mentre nelle fasce d’età più adulte (giovane adulto) si riscontra una più alta frequenza di delusioni<br />

sistematizzate e paranoici.<br />

Il decorso a breve termine (schizofrenia dopo il primo episodio) è caratterizzato da<br />

remissione solo nel 12% contro il 50% degli adulti al primo episodio ed il decorso a lungo<br />

termine nella maggior parte degli studi sinora eseguiti è tipicamente cronico, senza fasi di<br />

<strong>Prof</strong>. Martino RUGGIERI<br />

Cattedra di Pediatria & <strong>Neuropsichiatria</strong> infantile - Dipartimento di Processi Formativi - Via Biblioteca, 4 - 95124 -<br />

Catania - E-mail: m.ruggieri@unict.it;<br />

Part. IVA 02772010878 - Tel. ++39 095 2508061 - Fax. ++39 095 2508070; Cell. ++39 338 5084769

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