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Neuropsichiatria Infantile - Prof. Ruggieri - Scienze della ...

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e nel suo volume "Paralisi cerebrali infantili", propose una classificazione che per alcuni aspetti<br />

risulta ancora oggi attuale.<br />

La frequenza varia notevolmente in rapporto al peso ed all'età gestazionale ed oscilla<br />

dall'1.1/1000 nei neonati di peso uguale o poco inferiore a 2.500 g. (cioè neonati di peso normale) al<br />

78.1/1000 per i neonati di peso inferiore a 1.000 g (rischio 20 volte maggiore <strong>della</strong> popolazione<br />

generale).<br />

La paralisi cerebrale è causata da un danno al SNC durante le prime fasi del suo sviluppo:<br />

ciò può accadere durante la gravidanza, al momento del parto o durante i primi 2 anni di vita<br />

postnatale. Le manifestazioni cliniche dipendono dalla gravità ed estensione del danno e dalla sua<br />

localizzazione: a seconda che causi lesioni al cervello, tronco cerebrale o al midollo spinale. La<br />

gravità dei segni e dei sintomi quindi potrà variare da un lieve danno motorio sino al<br />

coinvolgimento di tutto il corpo.<br />

Sono ritenuti fattori predisponenti materni di rilievo la familiarità per patologie del SNC e le<br />

affezioni materne croniche quali il diabete, l'epilessia ed il ritardo mentale. Tra i fattori di rischio<br />

<strong>della</strong> gravidanza vi sono: (prima <strong>della</strong> gravidanza) gli aborti ed i cicli mestruali prolungati; (durante<br />

la gravidanza) il ceto sociale basso, le minacce d'aborto, le emorragie nelle varie fasi <strong>della</strong><br />

gravidanza, la gestosi, l'ipertensione e le anomalie placentari (specie le anastomosi vascolari<br />

placentari e le membrane amniotiche), il distacco placentare, le gravidanze multiple e le infezioni<br />

fetali (specie la meningite o la ventriculite), il ritardo di crescita intrauterino e la prematurità;<br />

(durante il parto) l’infiammazione del cordone ombelicale.<br />

Fattori predisponenti del periodo post-natale sono invece l'ipossia, l’iperbilirubinemia<br />

(specie se non trattata), le emorragie comprese le coagulopatie, le infezioni, siano esse virali,<br />

batteriche o fungine, fattori tossici (mercurio e irradiazioni) e metabolici oltre alle anomalie<br />

malformative. Le infezioni congenite del complesso TORCH, le infezioni neonatali batteriche,<br />

virali e fungine si sono ridotte notevolmente di frequenza negli ultimi anni, così come gli esiti<br />

dell’iperbilirubinemia neonatale che nel passato determinavano il quadro del kernicterus per la<br />

grave compromissione dei gangli <strong>della</strong> base.<br />

Esistono, infine, delle forme genetiche di paralisi cerebrale: le paraplegie spastiche<br />

ereditarie (HSP, dall’inglese “hereditary spastic paraplegias)), un gruppo di affezioni eterogenee<br />

sia dal punto di vista genetico che fenotipico che comprendono forme cosiddette “non complicate”<br />

(o "pure") che interessano esclusivamente il SNC e forme "complicate" che coinvolgono altri<br />

sistemi ed apparati, oltre al SNC.<br />

Ciò che è cambiato notevolmente negli ultimi 50 anni è la storia naturale <strong>della</strong> paralisi<br />

cerebrale: con opportune tecniche riabilitative infatti e con un’assistenza medica corretta<br />

l’aspettativa di vita dei bambini affetti (in assenza di patologie associate) è quasi del tutto<br />

sovrapponibile a quella <strong>della</strong> popolazione generale. Nei bambini con paralisi cerebrale<br />

quadriplegica (cioè con paralisi dei quattro arti), idrocefalo, mancanza di capacità funzionali<br />

minime, convulsioni resistenti alla terapia e ritardo mentale profondo invece la mortalità è più<br />

elevata e l’aspettativa di vita più breve. Più del 50% dei bambini con paralisi cerebrale sono capaci<br />

di deambulare senza supporti; il 25% non è capace di deambulare mentre il 30% ha anche ritardo<br />

mentale. Tra i disturbi neurologici associati più comuni vi sono le convulsioni (35%), i disturbi<br />

<strong>della</strong> sensibilità agli arti superiori (97%), l’idrocefalo (9%), la disfunzione del sistema nervoso<br />

autonomo e disturbi <strong>della</strong> percezione visiva (20-40%) oltre a disturbi del linguaggio. I soggetti<br />

emiplegici possono anche manifestare stereognosi (97%), diminuzione <strong>della</strong> capacità<br />

discriminatoria tra due punti (90%) e <strong>della</strong> propriocezione (46%) e vi può anche essere incontinenza<br />

urinaria (23%).<br />

La classificazione delle paralisi cerebrali è basata su questi criteri (vedi dopo): tipo di<br />

deformità o di quadro neurologico (forma spastica, discinetica, atassica, atonica o mista);<br />

distribuzione anatomica <strong>della</strong> deformità o del deficit neurologico (forma emiplegica, monoplegia,<br />

<strong>Prof</strong>. Martino RUGGIERI<br />

Cattedra di Pediatria & <strong>Neuropsichiatria</strong> infantile - Dipartimento di Processi Formativi - Via Biblioteca, 4 - 95124 -<br />

Catania - E-mail: m.ruggieri@unict.it;<br />

Part. IVA 02772010878 - Tel. ++39 095 2508061 - Fax. ++39 095 2508070; Cell. ++39 338 5084769

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