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Romolo e Mimmo sarete sempre con noi! - Rivista Lions

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<strong>Romolo</strong> Tosetto<br />

16<br />

la Liguria, l’anno seguente al Congresso di Ischia elesse<br />

Tosetto alla carica di Governatore. Nonostante il ridotto<br />

numero di Club era un incarico pesante per l’incompleta<br />

rete autostradale e le trasferte per le visite, se si pensa alle<br />

distanze fra Sanremo e Sondrio o fra Savona e Como, richiedevano<br />

un grande sacrificio di tempo, che tutta- via<br />

non impedì a Tosetto di aggiungere i viaggi per la Charter<br />

o l’omologazione di otto nuovi Club.<br />

Le maglie della rete dei Club <strong>Lions</strong> erano così ampie che<br />

suggerirono a Tosetto un’iniziativa per facilitare i rapporti<br />

tra Club e fra Soci di diversi Club: fu la “Coppa<br />

dell’Amicizia” che durante più di vent’anni ha compiuto<br />

la sua funzione. E, più avanti, il “Lion d’Oro” che ancor<br />

oggi a Torino e in altre città italiane stimola la ri<strong>con</strong>oscenza<br />

nei <strong>con</strong>fronti di coloro che operano a favore della<br />

comunità senza il fine di trarne benefici personali.<br />

Il primo aureo simbolo fu <strong>con</strong>segnato a Giuseppe Ratti<br />

per la realizzazione dell’imponente mostra floreale<br />

nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità<br />

d’Italia. Ad aprire le manifestazioni erano stati gli<br />

striscioni appesi nelle vie centrali della città che annunciavano<br />

il <strong>con</strong>vegno “I ciechi nel mondo del lavoro”. Per<br />

una settimana in vari punti aperti al pubblico erano stati<br />

organizzati degli “stages” <strong>con</strong> la dimostrazione delle possibilità<br />

di lavoro per i non vedenti che avrebbero potuto<br />

risolvere un problema fino ad allora trascurato. Terminato<br />

l’incarico di Governatore e nominato “Consigliere Internazionale”,<br />

Tosetto che aveva attivamente partecipato<br />

al’organizzazione del <strong>con</strong>vegno pronuncio il discorso di<br />

apertura nell’aula di Palazzo Madama, presenti i rappresentanti<br />

del Governo e le autorità cittadine, auspicando<br />

l’intervento della mano pubblica dopo lo sforzo compiuto<br />

dai <strong>Lions</strong> in linea <strong>con</strong> le direttive internazionali<br />

dell’Associazione.<br />

Lo stesso fine, l’apertura nei <strong>con</strong>fronti dell’opinione<br />

pubblica e delle autorità amministrative, ebbero due altre<br />

iniziative che furono promosse da Tosetto quando<br />

fu nuovamente richiamato alla presidenza del Club nel<br />

1981-82 e nel 1992-93. La prima, per richiamare l’attenzione<br />

su popolazioni africane, fu una mostra dedicata<br />

ai preziosi manufatti d’argento della civiltà beduina. La<br />

se<strong>con</strong>da, in occasione del quarantennale del Club, fu il<br />

restauro <strong>con</strong>servativo di un monumento cittadino di<br />

grande significato storico lasciato in deplorevole abbandono.<br />

Era una stele innalzata in un centralissimo corso<br />

in memoria dei caduti nei moti dell’11 marzo 1821 che<br />

portarono, 27 anni più tardi, alla promulgazione dello<br />

Statuto albertino. L’opera, resa possibile attraverso il<br />

sacrificio finanziario dei Soci e le sponsorizzazioni, fu<br />

completata in tre anni.<br />

Le notazioni di cronaca legate ad un Club non sono sufficienti<br />

a spiegare la popolarità e il diffuso <strong>con</strong>senso che<br />

accompagnano Tosetto, che infatti sono <strong>con</strong>seguenze<br />

di impegni <strong>con</strong>dotti a termine, anno dopo anno, non<br />

soltanto in ambito distrettuale ma anche e soprattutto<br />

nazionale. Più volte responsabile e membro attivo della<br />

Commissione Affari Interni, è stato quasi costantemente<br />

membro del Comitato d’Onore Nazionale e di quello Distrettuale,<br />

spesso anche come Presidente. Ed a tutto ciò<br />

occorre aggiungere le numerose occasioni in cui è stato<br />

eletto a rappresentare i Club o il Distretto in seno a comitati<br />

multidistrettuali cui erano state affidate dai Congressi<br />

delicate questioni organizzative o statutarie.<br />

C’è tuttavia un momento particolare che non è previsto<br />

da statuti o regolamenti ma che i <strong>Lions</strong> del suo Distretto<br />

gli riservano, e si riservano, per uno straordinario <strong>con</strong>fronto<br />

annuale. Poco prima della chiusura del Congresso,<br />

Tosetto viene chiamato al microfono per il suo saluto<br />

e per esprimere una valutazione sulle attività dell’anno<br />

appena trascorso e di chi ne è stato responsabile. In un<br />

profondo silenzio le sue parole prendono progressivamente<br />

la forma di un verdetto tutt’altro che acritico, e<br />

le sue parole di insegnamento sono tali che pochi sarebbero<br />

disposti ad ascoltarle senza diritto di replica se non<br />

fossero pronunciate da chi è il destinatario di un’autorità<br />

spontaneamente <strong>con</strong>cessa, accompagnata da una serenità<br />

di giudizio che ha superato prove non dimenticate<br />

nella storia del lionismo italiano. Come quella che risale<br />

al 1971 quando, al Congresso nazionale di Firenze, i delegati<br />

dei Club erano stati chiamati, per la terza volta dopo<br />

aver eletto Ugo Sola di Roma e Giovanni Gardini di Bologna,<br />

ad esprimere la loro preferenza per un candidato<br />

a Direttore Internazionale. L’Assemblea aveva la possibilità<br />

di scegliere tra quattro candidati, ma aveva puntato<br />

sui due maggiormente <strong>con</strong>osciuti: <strong>Romolo</strong> Tosetto e<br />

Giuseppe Grimaldi che si spartirono 433 voti. La vittoria<br />

per soli cinque voti arrise a Grimaldi. Fra i 565 votanti<br />

ve ne sono ancora molti che possono testimoniare che<br />

cosa accadde allora e che ora parrebbe straordinario. Il<br />

caloroso ringraziamento di Grimaldi, le parole di stima<br />

e di augurio di Tosetto, e soprattutto il suo annuncio a<br />

sorpresa: quello di non aver intenzione di ripresentare in<br />

futuro la propria candidatura per quella carica. Ma più<br />

che quella promessa, i <strong>Lions</strong> hanno potuto in seguito notare<br />

la discrezione di Tosetto per evitare che quella giornata<br />

potesse diventare tema di <strong>con</strong>versazione riuiscendo<br />

a farla dimenticare.<br />

Questo è appunto il motivo che ci spinge a ricordare<br />

quell’episodio, tanto più che quella giornata si era <strong>con</strong>clusa<br />

<strong>con</strong> l’abbraccio, saliti sul palco <strong>con</strong> le <strong>con</strong>sorti, fra<br />

i protagonisti. C’è chi ricorda che Maria Teresa Tosetto,<br />

normalmente molto riservata, non riusciva a nas<strong>con</strong>dere<br />

il sollievo d’essersi liberata da una preoccupazione, quella<br />

dei possibili nuovi impegni del marito che avrebbero<br />

ulteriormente sottratto alla famiglia e ai figli lo scarso<br />

tempo libero che gli lasciava la professione.<br />

*Per gentile <strong>con</strong>cessione della <strong>Rivista</strong> Lion

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