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Romolo e Mimmo sarete sempre con noi! - Rivista Lions

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in primo piano<br />

26<br />

era ancora più molto evidente: fino al 1968 l’adulterio era<br />

<strong>con</strong>siderato differentemente a se<strong>con</strong>da che a commetterlo<br />

fosse stata la moglie o il marito; solo <strong>con</strong> la Legge 442/1981<br />

è stato abrogato l’omicidio per causa d’onore e, sino alla<br />

riforma introdotta dalla Legge 66/1996, i reati in materia<br />

di violenza sessuale erano classificati come reati <strong>con</strong>tro la<br />

moralità pubblica e il buon costume, per i quali era prevista<br />

quale causa speciale di estinzione, il cosiddetto “matrimonio<br />

riparatore”.<br />

A questa necessaria cronistoria legislativa, va aggiunto altri<br />

importanti tasselli: solo nel 1976 è stato ritenuto <strong>con</strong>figurabile<br />

il reato di violenza sessuale del marito ai danni della<br />

moglie e solo nel 2006 il legislatore ha introdotto quali ipotesi<br />

particolari di lesioni personali, le pratiche di mutilazione<br />

degli organi genitali femminili.<br />

Ma sino al 2009, anno d’introduzione nel nostro ordinamento<br />

del reato di atti persecutori, l’unica fattispecie criminosa<br />

posta a tutela delle <strong>con</strong>dotte persecutorie tenute in<br />

ambito familiare era quella disposta dall’art. 572 c.p., che<br />

prevede il reato di maltrattamenti in famiglia.<br />

Con la Legge 38/2009 il legislatore ha colmato la grave lacuna<br />

normativa, che lasciava prive di tutela numerose situazioni<br />

pericolose, introducendo il reato comunemente <strong>con</strong>osciuto<br />

come “stalking” e tutta una serie di misure cautelari<br />

che, come afferma la dott.ssa Giorgi, dovrebbero “fornire<br />

alla vittima lo schermo protettivo in assenza del quale la<br />

semplice azione repressiva dello Stato non è sufficiente a realizzare<br />

una tutela efficace”.<br />

L’intervento della dott.ssa Giorgi si è, quindi, <strong>con</strong>cluso citando<br />

il Presidente Napolitano <strong>con</strong> un invito alla platea:<br />

“ciascuno nei rispettivi ruoli, dobbiamo <strong>con</strong>correre, per<br />

evitare che alcuni uomini <strong>con</strong>tinuino a rivelare, <strong>con</strong> i loro<br />

comportamenti, una visione proprietaria e distruttiva degli<br />

affetti”.<br />

Gli ulteriori aspetti giuridici del reato di atti persecutori<br />

sono stati, poi, sviscerati <strong>con</strong> precisione e completezza dai<br />

tre relatori-avvocati, Maria Cristina Roà, Gabriella Provaggi<br />

e Eugenio Aluffi, che, successivamente alla dott.ssa Giorgi,<br />

si sono alternati all’ambone, offrendo un’interessante e<br />

puntuale analisi delle misure cautelari introdotte per tutelare<br />

e proteggere la vittima di stalking e delle varie sfaccettature<br />

del reato di violenza endofamiliare.<br />

Ma il momento di maggior impatto emotivo è stato raggiunto<br />

<strong>con</strong> la proiezione del cortometraggio di Paolo Genovese<br />

e Luca Miniero “Piccole cose di valore non quantificabile”.<br />

Non nas<strong>con</strong>do che, nei primi momenti della riproduzione,<br />

ho letto nello sguardo di qualche <strong>Lions</strong>, seduto nelle prime<br />

file, un velo di imbarazzo, perché l’opera di Genovese-Miniero<br />

sembra quasi irriverente nei <strong>con</strong>fronti dell’Arma dei<br />

Carabinieri, peraltro, presente massicciamente al <strong>con</strong>vegno,<br />

ma in realtà è un vero e proprio inno alla serietà ed all’attenzione<br />

che i soggetti che raccolgono le denuncie prestano ed<br />

alla sensibilità che devono avere per tradurre e decodificare<br />

segni, parole, silenzi ed emozioni di una vittima che, superati<br />

i sensi di colpa, trova il coraggio di denunciare.<br />

In quei dieci minuti, tutta la platea si è immedesimata nei<br />

due personaggi, nel surreale dialogo tra il brigadiere e la giovane<br />

donna e nei suoi sogni rubati, ed il finale, tutt’altro che<br />

s<strong>con</strong>tato, è stato accompagnato da uno spontaneo, liberato-<br />

rio ed unanime applauso.<br />

Il momento della denuncia, infatti, è una sorta di catabasi<br />

che diventa catarsi, un passo difficile, ancora più doloroso<br />

se le violenze, come <strong>sempre</strong> più spesso accade, sono perpetrate<br />

in famiglia.<br />

E’ seguito, quindi, l’intervento della vulcanica ed energica<br />

criminologa Roberta Bruzzone che prendendo spunto dal<br />

cortometraggio di Genovese-Miniero ha esaminato gli<br />

aspetti investigativi e vittimologici dei delitti in famiglia,<br />

rac<strong>con</strong>tando alla platea che spesso, troppo spesso, i delitti<br />

endofamiliare seguono tristi cliché e che il momento della<br />

denuncia non è la fine del percorso doloroso che deve<br />

sopportare la vittima ma è solo l’inizio di un cammino che<br />

spesso viene abbandonato perché le vittime non hanno la<br />

forza di percorrerlo o perché vengono lasciate sole.<br />

Dulcis in fundo, dopo l’intervento dell’Assessore Regionale<br />

alle Pari Opportunità, Lorena Rambaudi, la grintosa<br />

responsabile del Centro Provinciale Antiviolenza di Imperia,<br />

l’assistente sociale Maria Cristina Liberati, ci ha fatto<br />

<strong>con</strong>oscere come opera e com’è organizzato il Centro Antiviolenza,<br />

ha ripercorso alcune vicende, presentando il difficile<br />

compito che quotidianamente devono assolvere e le<br />

battaglie che, come angeli custodi, combattono insieme alle<br />

vittime di violenze endofamiliari.<br />

Così il Distretto <strong>Lions</strong> 108Ia3 ha risposto all’imperativo AB-<br />

BATTIAMO IL MURO DEL SILENZIO, così i <strong>Lions</strong> hanno<br />

preso ATTIVO INTERESSE AL BENE CIVICO, CULTU-<br />

RALE, SOCIALE E MORALE DELLA COMUNITA’.<br />

* Referente Distrettuale del Tema Nazionale

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