Romolo e Mimmo sarete sempre con noi! - Rivista Lions
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distretto 108 Ia1<br />
66<br />
una grossa impresa per un minuscolo Club come quello di<br />
Pino perché un quantitativo del genere equivale al carico di<br />
un autotreno, ma costituiva, nello stesso tempo, una ghiotta<br />
occasione per un service significativo. Dopo un <strong>con</strong>siglio<br />
direttivo, all’unanimità, i soci decisero di mettersi in gioco<br />
accettando la sfida. Una parte dei pennarelli, di tutti i colori,<br />
venne affidata immediatamente ai Leo del Leo Club<br />
Pino Torinese (dieci giovani che lavorano per trenta ed ottengono<br />
i risultati di cinquanta) che li avrebbero utilizzati<br />
per le loro attività di servizio. Altri pennarelli vennero <strong>con</strong>segnati<br />
al Distretto Leo che li avrebbe spediti in Africa e in<br />
Brasile alle organizzazioni che si occupano del doposcuola<br />
estivo per i ragazzi meno fortunati. Una buona quantità è<br />
stata data al Centro Occhiali Usati e a Luigi Tavano che si<br />
occuperà di distribuirli nelle attività <strong>Lions</strong> del terzo mondo.<br />
Altri sono stati affidati a Giuseppina Sandri Locati, che<br />
li <strong>con</strong>fezionerà per regalarli ai selezionati in occasione della<br />
premiazione di “Un poster per la pace”. Altri ancora al<br />
attività di club<br />
Gli Spirituals<br />
Interpretati da artiste del teatro Regio<br />
■ di M.G.<br />
Nella torinese chiesa di San Domenico, unico edificio gotico<br />
della città, la sera del 4 dicembre il <strong>Lions</strong> Club Torino<br />
Regio (Presidente G. Rinaldi Bellato) ha invitato otto artiste<br />
provenienti dal Coro del Teatro Regio che si sono esibite<br />
in un repertorio prenatalizio costituito da diciannove<br />
canti Spiritual. Nati dall’in<strong>con</strong>tro fra liturgia cristiana e riti<br />
africani importati dagli schiavi i “negro-spirituals” sono i<br />
precursori di blues, jazz e gospel. Immaginare otto cantanti<br />
professioniste, otto donne dalla voce impostata per la lirica,<br />
che si cimentano nei più <strong>con</strong>osciuti canti popolari dei neri<br />
d’America è davvero difficile prima di averle ascoltate. Il<br />
risultato è qualcosa di nuovo, mai sentito, perché il gruppo<br />
non tenta di imitare il sound afro che tutti <strong>con</strong>osciamo, ma,<br />
<strong>Lions</strong> Club Cirié d’Oria che li utilizzerà per i suoi service in<br />
favore dei bambini appartenenti a famiglie in difficoltà. Il<br />
<strong>Lions</strong> Club Pino Torinese (presidente Claudio Minnicelli),<br />
da parte sua, ha fatto stampare 7.500 cartoline <strong>con</strong> il marchio<br />
<strong>Lions</strong>, quello del Club di Pino ed un arcobaleno, su cui<br />
campeggia la scritta “un club di tutti i colori”. La cartolina<br />
verrà <strong>con</strong>fezionata dai soci del Pino <strong>con</strong> una dozzina di<br />
pennarelli in una bustina di plastica trasparente. Il grazioso<br />
sacchetto multicolore verrà donato ai bimbi malati dell’Ospedale<br />
Regina Margherita e a quelli di alcune istituzioni<br />
benefiche di Pino Torinese e di Chieri. Un ringraziamento<br />
va a Luciano Cerminaria che ha voluto trasformare la sua<br />
vicenda davvero poco piacevole nell’occasione di fare del<br />
bene agli altri.<br />
reinterpretando le più celebri composizioni del repertorio<br />
Spiritual nero, riesce a creare emozioni nuove, originali,<br />
mai ascoltate prima. La revisione per coro femminile e pianoforte<br />
di Marco Sofianopulo travalica le strutture musicali<br />
irregolari, le frasi ritmate ripetute <strong>con</strong> fervore collettivo e<br />
gli accenti sulle battute pari in levare tipici del genere. L’esecuzione<br />
è rotonda, curata, resa <strong>con</strong> in<strong>con</strong>sueta delicatezza<br />
e <strong>con</strong> dinamismo <strong>con</strong>tenuto. L’effetto che ne risulta ricorda<br />
le colonne sonore dei film di Walt Disney più dei canti<br />
religiosi delle genti di colore. Associare gli Spiritual ad un<br />
gruppo di bianchi rischia di assumere i <strong>con</strong>notati dell’imitazione<br />
e del dilettantesco, ma nel nostro caso non è così.<br />
Non solo niente camicioni della chiesa pentecostale, niente<br />
botta e risposta fra il predicatore ed il coro tipici del gospel e<br />
nessun ritmo swing del pianista che accompagna. La negritudine<br />
dello spartito lascia il posto ad una esecuzione colta,<br />
di ispirazione classica, ove le parole inglesi del testo vengono<br />
cantate quasi fossero i versi del librettista di un’opera<br />
lirica. Le otto artiste del Teatro Regio hanno saputo offrire<br />
una versione del tutto personale e molto interessante, dei<br />
canti tradizionali Spiritual suscitando grande entusiasmo<br />
fra il pubblico che, al termine del <strong>con</strong>certo, ha applaudito<br />
per lungo tempo.