La sopravvivenza del teatro
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opere fondamentali <strong>del</strong> <strong>teatro</strong> <strong>del</strong> Novecento sono “teorie” che<br />
hanno la consistenza di un’opera creativa non meno d’un complesso<br />
di testi drammatici o di spettacoli. Alcune di queste teorie<br />
(si ricordi che tale parola originariamente significava visioni) non<br />
vanno considerate come discorsi sul <strong>teatro</strong>, ma come vere e proprie<br />
opere di <strong>teatro</strong>. Sono uno dei modi di fare <strong>teatro</strong>.<br />
Guardiamo il panorama europeo d’inizio Novecento: artisti come<br />
Craig o Artaud hanno lasciato un segno in<strong>del</strong>ebile non attraverso<br />
i loro spettacoli (rarissimi e nel caso di Artaud forse mal realizzati),<br />
ma attraverso libri in cui parlano di un <strong>teatro</strong> possibile. Anche<br />
gran parte <strong>del</strong>l’influenza di Brecht deriva dal <strong>teatro</strong> che egli<br />
realizzò in forma di “teoria”, benché Brecht sia stato anche un<br />
grandissimo drammaturgo e (dopo il rientro a Berlino Est alla fine<br />
<strong>del</strong>la guerra) un grande regista […]<br />
Fare <strong>teatro</strong> ha molte possibilità: allestire spettacoli, oppure scrivere<br />
pièces, o immaginare ed organizzare scuole e laboratori per le<br />
arti <strong>del</strong>la scena (come hanno fatto quasi tutti i grandi maestri <strong>del</strong><br />
Novecento, da Stanislavskij a Copeau, da Mejerchol’d a Craig, fino<br />
a Grotowski, a Brook, a Decroux, a Barba)¸ oppure ancora ricostruire<br />
l’immagine di un <strong>teatro</strong> assente, attraverso una visione profetica<br />
o storiografica […] Lo spazio letterario <strong>del</strong> <strong>teatro</strong> comprende<br />
tutto ciò che dalla letteratura si riversa nel mondo degli spettacoli<br />
e che dagli spettacoli rifluisce nella letteratura.<br />
E’ un luogo turbolento d’oggetti mutanti, che comprende, come<br />
s’è detto, le visioni, ma anche la letteratura degli attori, le loro<br />
memorie ed autobiografie, la trattatistica, tutto quello che a partire<br />
dal <strong>teatro</strong> diventa racconto cronaca memoria (pp. 13-16).<br />
2.<br />
Il seminario <strong>La</strong> <strong>sopravvivenza</strong> <strong>del</strong> <strong>teatro</strong> non nasce dal nulla. Ha<br />
una storia. Il che significa che potrà avere un futuro, questo almeno<br />
è ciò che tutti noi <strong>del</strong>la Biblioteca ci auguriamo. Quello<br />
che segue è l’articolo di Silvia Ruffini, in cui si racconta quella storia<br />
e se ne auspica il futuro.