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Istat, nel 2009 meno spesa food<br />
grazie ai prezzi in deflazione<br />
Istat fotografa un sensibile arretramento delle<br />
dinamiche di consumo nel nostro Paese. I<br />
redditi disponibili delle famiglie sono scesi lo<br />
scorso anno del 2,6% mentre la spesa media<br />
mensile è scesa a 2.442 euro a valori correnti,<br />
con un calo dell’1,7% rispetto ai 2.485 euro<br />
del 2008. Se però si tiene conto dell’inflazione<br />
di periodo e della diminuzione imputata<br />
dall’Istat stessa al valore dei fitti figurativi (i<br />
canoni pagati da quel quinto delle famiglie<br />
che ancora vive in locazione e che vengono<br />
“spalmati” su tutti i residenti) la diminuzione<br />
reale dei consumi si aggira attorno al 3%.<br />
FOOD<br />
Per quanto riguarda gli alimentari, la spesa<br />
media è scesa a 461 euro al mese: il dato<br />
però va letto tenendo conto che per una parte<br />
dell’anno i prezzi hanno registrato una netta<br />
deflazione, mentre per tutto il 2008 l’incremento<br />
osservato era essenzialmente dovuto<br />
all’aumento dei prezzi derivante dalla crescita<br />
Nella borsa della spesa alimentare<br />
la carne è ancora protagonista<br />
Fonte: elaborazione su dati Istat<br />
Voce<br />
di spesa<br />
Pane, cereali<br />
Carne<br />
Pesce<br />
Latticini, uova<br />
Oli e grassi<br />
Frutta, verdura<br />
Caffè<br />
Bevande<br />
Alimentari<br />
Istat<br />
2008<br />
68,67<br />
89,48<br />
33,30<br />
54,11<br />
14,57<br />
70,75<br />
27,05<br />
35,38<br />
475,00<br />
Istat<br />
2009<br />
66,66<br />
86,86<br />
32,32<br />
52,52<br />
14,14<br />
70,70<br />
28,28<br />
34,34<br />
461,00<br />
La spesa media mensile delle famiglie per i consumi alimentari<br />
è scesa nel 2009 di 14 euro; le vendite, però, in termini reali, sono<br />
diminute di quasi il 3% su base annua, tenendo conto dell’inflazione<br />
di periodo. La diminuzione dei fatturati è generalizzata.<br />
La carne rimane la voce di spesa più rilevante.<br />
GDOWEEK - 6 settembre 2010<br />
13 www.gdoweek.it - www.gdoweekTV.it<br />
del prezzo delle materie prime. Dal punto di<br />
vista qualitativo, va segnalato che il 35,6%<br />
delle famiglie ha dichiarato di aver diminuito<br />
nel 2009 la quantità e/o la qualità dei prodotti<br />
alimentari acquistati rispetto all’anno precedente;<br />
due terzi tra questi dichiara di aver<br />
rinunciato solo alla quantità, mentre il 15%<br />
di aver diminuito, oltre alla quantità, anche la<br />
qualità. Decresce la spesa per pane e cereali,<br />
per oli e grassi, patate frutta e ortaggi, per<br />
zucchero, caffè e altro e per le bevande. La<br />
più netta contrazione si è registrata al Sud,<br />
dove si è passati da 482 a 463 euro.<br />
DINAMICHE GEOGRAFICHE<br />
La spesa alimentare rappresenta, in media,<br />
il 18,9% della spesa totale delle famiglie, la<br />
media però non dà conto del netto divario<br />
territoriale tra il Nord, dove la quota è del<br />
16,4% e il Mezzogiorno dove si arriva al<br />
<strong>24</strong>,4%. Quella per l’acquisto di carne si conferma<br />
la più alta tra le spese alimentari, con<br />
una media di 105 euro al mese e rappresenta<br />
il 4,3% della spesa totale, con forti differenze<br />
territoriali: nel Mezzogiorno, raggiunge<br />
il 5,6%, nel Centro il 4,4% e nel Nord il 3,6%.<br />
Per quanto riguarda la canalizzazione delle<br />
vendite, il 10,4% delle famiglie acquista generi<br />
alimentari presso gli hard discount, con<br />
una quota in crescita soprattutto al Centro<br />
(dal 9,8% al 10,5%).<br />
<strong>Il</strong> supermercato si conferma il luogo di acquisto<br />
preferito con il 68,4%, soprattutto nel<br />
Centro-Nord (superiore al 70%); nel Mezzogiorno,<br />
invece, ben il 76,9% delle famiglie<br />
continua ad acquistare presso il negozio<br />
tradizionale, con percentuali decisamente<br />
superiori alla media per tutti i beni (pane,<br />
pasta, carne, pesce, frutta e ortaggi).<br />
Gino Pagliuca<br />
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