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Factory outlet, shop-in-shop:<br />
la marca si industria<br />
per crearsi nuovi spazi<br />
La qualità della shopping experience è decisiva ai fini<br />
della scelta di acquisto. Anche nel mondo casa, quindi, le<br />
aziende si stanno mobilitando per misurarsi direttamente<br />
in nuovi modelli distributivi. Bormioli Rocco, ad esempio,<br />
già possiede una rete di 12 factory outlet localizzati in tutto<br />
il Centro-Nord. Bialetti Industrie, dal canto suo, accanto al<br />
rafforzamento del canale shop-in-shop, negli ultimi mesi ha<br />
avviato un intenso piano di aperture di negozi monomarca<br />
Bialetti. “La strategia adottata -dice Giovanni Tagliaferri,<br />
direttore vendite Italia- si concretizza in un’attenta e coerente<br />
pianificazione degli elementi architettonici e del design interno<br />
dei nuovi pdv e nell’oculata scelta delle location, ricavate<br />
all’interno dei centri commerciali più frequentati o in punti<br />
strategici delle città”.<br />
Tescoma ha sperimentato la formula temporary shop.<br />
“Nelle due sessioni realizzate a Milano, nella stessa location,<br />
a novembre 2009 e a maggio 2010, risultava evidente<br />
l’impatto commerciale della nostra collezione completa,<br />
esposta secondo precisi criteri visual -spiega <strong>Il</strong>aria Tosca,<br />
retail manager-. Questo ha trasferito un valore aggiunto che<br />
il cliente finale ha dimostrato di apprezzare molto”.<br />
Le criticità individuate nella formula<br />
<strong>Il</strong> concept funziona, ma suscita qualche perplessità. “<strong>Il</strong><br />
vantaggio del temporary shop è legato alla convenienza economica<br />
-sottolinea Alberto Pivetta, marketing manager di<br />
Mongardi-. <strong>Il</strong> pdv, ubicato in posizione strategica, colpisce in<br />
un preciso momento, evitando di doversi sobbarcare a lungo<br />
le spese fisse di affitto e personale. Tuttavia, mentre negli<br />
Usa la durata media è di 1-2 settimane, da noi è intorno ai 3<br />
mesi. Inoltre, resta da capire come garantire il consumatore<br />
dal momento in cui il negozio chiude. Da parte nostra, stiamo<br />
valutando opportunità interessanti per creare, all’interno di<br />
superfici commerciali, spazi condivisi con altri attori di pari<br />
dimensioni”. Gimi, invece, ha sperimentato in gdo l’Isola Gimi,<br />
spazio branded focalizzato sulla presentazione degli item<br />
più innovativi, così da promuoverne la conoscenza e l’uso.<br />
“Mostrare il prodotto aperto è vincente -spiega Francesca<br />
Benedetti, responsabile comunicazione- perché il consumatore<br />
percepisce istantaneamente la funzione ed il valore delle<br />
innovazioni proposte. In questa fase, stiamo anche vagliando<br />
l’opportunità di temporary shop, occasione interessante di<br />
contatto e scambio con il consumatore”. PP<br />
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<strong>Il</strong> temporary store Tescoma, aperto in due sessioni<br />
a Milano (novembre 2009/maggio 2010).<br />
<strong>Il</strong> format Gusto, promosso dall’associazione<br />
di Guardini, <strong>Il</strong>sa e Imperia.<br />
<strong>Il</strong> nuovo store Bialetti del c.c.i Fiumara di Genova, inaugurato a<br />
giugno, format di cui sono previste prossime aperture in Lombardia<br />
e nelle regioni del Sud.<br />
GDOWEEK - 6 settembre 2010<br />
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