nAVIGATORI Idee, provocazioni e spunti dal mondo dei teenager VISIBILITÀ Nell’oceano dell’AppStore farsi trovare immediatamente è fondamentale. Delle quattro applicazioni che abbiamo testato, solo MediaWorld ci ha creato delle difficoltà. Cercando l’applicazione con questo nome, infatti, si trova tutt’altro: bisogna ingegnarsi inserendo “MediaMarket” (la società che possiede il marchio) oppure il molto meno intuitivo “iMediaWorld,” nome dell’applicazione. Chi ben comincia è a metà dell’opera insomma! by BLOGmag, un magazine studentesco, nato a Bologna nel 2005, da un gruppo di ragazzi delle superiori. Dopo il primo anno di uscite locali, ha raggiunto le scuole superiori di più di 20 province italiane. Ogni mese, la rivista, gratuita, ospita articoli scritti da studenti su tutti gli argomenti di maggior interesse per i teenager con l’obiettivo di raccontare il mondo in maniera obiettiva e con occhi diversi da quelli di tutti gli altri media App per iPhone, a volte il brand va fuori tema “C’è un’app praticamente per tutto” è lo slogan che Apple associa alla pubblicità del suo iPhone. E se uno dei limiti naturali del telefonino è quello che non può cucinare per voi, quantomeno può darvi una mano. Anzi due: sono le due applicazioni ‘culinarie’ concorrenti, iPasta di Barilla e Garofalo App di Pastificio Lucio Garofalo. Lo scopo comune di entrambe è quello di fornire ricette a partire dagli ingredienti che si trovano in un frigo. Nel confronto, Barilla esce nettamente in vantaggio rispetto alla sua concorrente: oltre che la grafica realmente superiore e qualche chicca, risulta vittoriosa la volontà dell’azienda di associare il concetto di pasta al marchio Barilla, come se questo divenisse un nome comune. “iPasta” è il nome più azzeccato che potessero pensare, in pieno stile Apple e un po’ come a dire che l’applicazione ufficiale per cucinare la pasta è questa. In quanto al contenuto, Garofalo ci offre solo la possibilità di ottenere ricette aggiungendo degli ingredienti a scelta da una lista. Questo è sicuramente l’essenziale, ma da che mondo è mondo, l’essenziale non ha mai tirato più di tanto: il successo si ha con la cazzata, con la funzione totalmente inutile, ma divertente ed intrigante da usare. È anche questo il punto di forza di Barilla: geolocalizzazione per scoprire le ricette della regione in cui ci si trova. Così GDOWEEK - 6 settembre 2010 30 www.gdoweek.it - www.gdoweekTV.it come il geniale dosa spaghetti, un aggeggio totalmente inutile, ma in quanti hanno scaricato l’app solo per questa funzione? Tra i giovani poi, la ricerca della “stranezza”, dell’essere alternativo e, perché no, del risultare “più maturo” solo perché ci si cucina da soli fanno delle applicazioni culinarie un must da esibire agli amici. MEDIA WORLD E IKEA Al di là del cibo, ci sono altri due esempi -nel bene e nel male- della grande distribuzione che sbarca sul melafonino: Media World, grande catena di elettronica e Ikea, il famoso non-solo-mobili svedese. Entrambi offrono un’app che permette di portare il proprio catalogo o volantino sull’iPhone e di mostrare una lista dei pdv più vicini alla propria posizione. L’applicazione di Media World indubbiamente è più essenziale, offre appunto il catalogo, mappa dei negozi e una wishlist in cui inserire gli articoli desiderati. Lascia perplesso il link che permette di acquistare dall’iPhone qualsiasi oggetto: cliccando si verrà prima o poi richiamati da un operatore. Come abbiamo visto però l’essenziale non premia: Ikea, infatti, riesce a fornire né più né meno gli stessi servizi, ma arricchiti dei soliti fronzoli che fanno balzare l’app in cima alle classifiche. Oltre all’interattività, con Facebook, Youtube e Twitter, nel software Ikea, troviamo anche Anna, l’ormai famoso bot presente sul loro sito internet che risponde alle domande degli utenti. Insomma, sembra proprio che la chiave vincente delle applicazioni sia nell’inserire dei contenuti che hanno molto poco a che fare con il brand. BLOGmag, la redazione
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