Arsenico - Ispesl
Arsenico - Ispesl
Arsenico - Ispesl
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
54<br />
siderati biomarcatori biologici di esposizione recente; in seguito si accumula nei capelli e nelle unghie<br />
che sono quindi considerati biomarcatori di esposizione cronica.<br />
Nelle urine l’As inorganico è presente in una piccola percentuale in forma trivalente e pentavalente e<br />
come acido monometilarsonico (questa frazione di arsenico è maggiore in caso di disfunzione epatica),<br />
mentre una percentuale maggiore è costituita dall’acido dimetilarsonico.<br />
Sono inoltre presenti composti arsenicali complessi la cui percentuale varia a seconda del tipo di dieta<br />
i quali non sono metabolizzati ma escreti inalterati.<br />
L’As inorganico e le sue forme organiche metilate si ritrovano anche nel latte materno e variano in funzione<br />
del suo contenuto nell’acqua potabile.<br />
L’applicazione delle attuali tecniche strumentali, altamente selettive e specifiche nel riconoscimento<br />
delle forme metaboliche di As, ha permesso di rilevare la presenza di metaboliti organoarsenicali nel<br />
sangue materno e ombelicale. Una dieta fortificata con acido folico può influenzare il pathway metabolico<br />
e favorire il processo di detossificazione dell’organismo materno.<br />
L’esposizione all’As può rappresentare una grave problematica per la salute dell’uomo. I sintomi di<br />
avvelenamento cronico da arsenico includono debolezza, spossatezza, perdita di capelli, raucedine e<br />
perdita di peso, mentre l’esposizione acuta è associata allo sviluppo di diverse patologie tra le quali<br />
neuropatie periferiche ed encefalopatie, alterazioni vascolari (morbo di Raynaud, acrocianosi e gangrena<br />
del piede), alterazioni cardiache, alterazioni cutanee (ipercheratosi ed iperpigmentazione), elevata<br />
incidenza di epiteliomi spinocellulari e basocellulari, diabete di tipo 2, effetti sullo sviluppo e sulla<br />
riproduzione, neoplasie polmonari, renali, epatiche, cutanee e della vescica (USEPA, 1988; Bates 1992;<br />
Chen, 1992; NRC, 1999).<br />
Tossicità e cancerogenicità<br />
Gli effetti tossici dell’As sono correlati con lo stato di ossidazione dell’elemento (Hughes, 2002; WHO,<br />
2001). Le specie trivalenti sono più tossiche rispetto a quelle pentavalenti, anche se i meccanismi non<br />
sono completamente definiti. Le specie trivalenti reagiscono direttamente con i gruppi sulfidrilici delle<br />
proteine alterandone la struttura quaternaria.<br />
L’arsenato (As inorganico pentavalente), possiede proprietà simili rispetto al fosfato (Dixon, 1997) e è<br />
in grado di sostituirlo in processi biochimici “critici”, determinando effetti tossici.<br />
Negli animali gli effetti avversi, non cancerogeni, di As inorganico includono tossicità embrionale e fetale,<br />
teratogenicità, genotossicità (attraverso meccanismi di danno indiretto a DNA e cromosomi) e tossicità<br />
cardiovascolare.<br />
Nell’uomo la DL 50 orale è stata stimata pari a 1-2 mg/Kg (Ellenhorn, 1997). L’esposizione cronica ad<br />
As inorganico può portare ad effetti cutanei, dello sviluppo, ematologici, riproduttivi e vascolari<br />
(ATSDR, 2000; NRC, 1999; WHO, 2001) e causare anomalie specifiche alla nascita (difetti del tubo neurale)<br />
(De Sesso, 1998).<br />
Esistono le notevoli variazioni inter-individuali nel metabolismo dell’As che possono essere dovute alla<br />
presenza di polimorfismi dei geni che codificano enzimi coinvolti nella metilazione dell’arsenico (Vahter,<br />
2000).